Facciamo luce sulla violenza contro le donne anziane

Facciamo luce sulla violenza contro le donne anziane

Politiche di Genere

04/08/2025



Una riflessione su questo spaccato della violenza di genere, spesso associato a forme di dipendenza sviluppate dai partner, come il gioco o l’alcol. Il tema centrale resta l’autonomia della donna

L’immagine a corredo di questo articolo è stata generata con l’intelligenza artificiale

Ci ha colpito un recente articolo de il Giornale di Vicenza che, il 25 luglio 2025, titolava Vittime di violenza, Sos dalle 70enni:«Dopo anni di buio chiedono un aiuto». Esso confermava ciò che era già emerso da una ricerca presentata in occasione del Congresso Fnp Cisl Veneto: il fenomeno della violenza contro le donne anziane è in aumento negli ultimi anni, con picchi importanti durante il periodo della convivenza forzata imposta dalla pandemia. I dati sono limitati e difficili da reperire in quanto le rilevazioni statistiche si fermano in genere ai 65-70 anni. Ma sappiamo che sempre più donne anziane trovano il coraggio di chiedere aiuto. Per lo più la violenza ha luogo nell’abitazione familiare ma talvolta avviene anche nelle strutture residenziali o sanitarie.

I TIPI DI VIOLENZA

La violenza è spesso di tipo psicologico (svalutazione della persona), di tipo economico (mancanza di autonomia economico finanziaria) e di tipo fisico. Situazioni che spesso sono subite con rassegnazione dalle donne per mancanza di alternative: la dipendenza da altri per cure, per la mobilità, per l’abitazione e per le risorse finanziarie… la non autonomia in tutte queste voci impedisce spesso di chiedere aiuto. Queste fragilità, aggravate dalla presenza nel partner di dipendenze da alcol o da gioco, sono terreno fertile per il manifestarsi di comportamenti violenti. È un fenomeno sociale, culturale e ambientale che va attenzionato, in particolare da chi può maggiormente costituire un approdo sicuro per le donne che coraggiosamente chiedono aiuto: i medici di base, gli assistenti sociali, gli assistenti domiciliari, i centri di pronto soccorso e non ultimo i centri antiviolenza presenti capillarmente nel territorio, oltre al numero 1522 del Servizio antiviolenza nazionale che, ricordiamo, è a disposizione anche solo per un sostegno, la denuncia non è automatica.

I MUTAMENTI DELLA SOCIETÀ

Siamo di fronte ad una transizione rapida nella composizione delle famiglie e della società. Le famiglie più numerose e le comunità garantivano un tempo una rete di sicurezza e assistenza ai membri più vulnerabili. Sempre di più il peso dell’assistenza si riduce a pochi, molto spesso ad un singolo. Ciò è fonte di stress fisico e mentale al quale non tutti sono in grado di reggere. Se non interviene una crescita culturale ed una assunzione di responsabilità collettiva si continuerà a discriminare chi non è più in grado di correre alla stessa velocità. Dobbiamo combattere gli stereotipi legati a chi non è più giovane, riconoscere il valore di ciò che si è stati e di ciò che si è ancora, e che non si svaluta con il passare del tempo.

BISOGNA PROTEGGERE LE MULTI-FRAGILITÀ

Nel contempo lavorare per un welfare sociale che tenga conto del rapido cambiamento della società, dell’allungamento della vita e della necessità che ciò sia accompagnato da condizioni di dignità, rispetto e valorizzazione. È necessario proteggere le multi-fragilità delle donne già soggette a discriminazioni e disvalore sociale, meno autonome dal punto di vista economico, con più patologie da gestire spesso in solitudine. L’isolamento, la mancanza di supporto relazionale espone al rischio di violenze, sopraffazioni , raggiri che spesso non emergono e rimangono invisibili. Temi come l’invecchiamento attivo, l’attenzione ai caregiver, un welfare di supporto, il contrasto alle dipendenze di alcol e gioco, maggiormente presenti nella fascia di popolazione anziana, e non ultimo il contrasto ad ogni forma di violenza, sono priorità per la Fnp Cisl del Veneto.

Continueremo a mantenere i contatti con i centri antiviolenza per capire l'evoluzione di questa piaga sociale. Con L.R. del novembre 2024 è stato istituito l’Osservatorio Regionale permanente contro la violenza sulle donne presso il Consiglio regionale del Veneto, con il compito di monitorare e analizzare il fenomeno della violenza sulle donne, coordinare le varie istituzioni e individuare modalità di contrasto al fenomeno. Auspichiamo che l’analisi estenda il focus anche sulle fasce più mature della popolazione femminile dove il problema sociale è complesso e merita la necessaria attenzione.