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26/11/2019
Ospite Giancarlo Pegoraro, segretario regionale Fnp Veneto
Sabato 16 novembre migliaia di pensionati si sono dati appuntamento al Circo Massimo a Roma per la grande manifestazione nazionale "Invisibili NO" promossa dalla Fnp Cisl, Spi Cgil e Uilp Uil. In questa puntata, andata in onda il 23 novembre e che qui potete rivedere, il segretario regionale Fnp Veneto Giancarlo Pegoraro racconta la giornate e cosa aspetta i pensionati nelle prossime settimane e mesi.
Il cuore della manifestazione, con molte testimonianze, è stata la richiesta di una legge nazionale per la non autosufficienza, per la quale è partita una raccolte firme. Ma la manifestazione ha anche ribadito il no secco a una manovra che per i pensionati non prevede nulla. Le richieste sono note: rivalutazioni piena delle pensioni, ampliamento della platea per la 14esima, riforma fiscale, separazione fra previdenza e assistenza.
La legge nazionale sulla non autosufficienza è una battaglia di civiltà: l'invecchiamento della popolazione è reale così come l'aumento del numero di anziani non autosufficienti. Avere Regioni che procedono ciascuna per modo suo non ha senso. È necessario che a livello nazionale siano stabiliti criteri uniformi per il riconoscimento della non autosufficienza; siano stabiliti dei livelli essenziali delle prestazioni sociali per la non autosufficienza (Lesna); si riorganizzi l'indennità di accompagnamento (non può più essere a pioggia).
Per quanto riguarda la rivalutazione delle pensioni, sono quasi 20 anni che le pensioni superiori ai 1.500 euro lordi, cioè superiori a 3 volte il trattamento minimo, non vengono rivalutate pienamente secondo l'inflazione (per la parte di assegno superiore ai 1.500), ma con un indice parziale che di Governo in Governo è cambiato. In 7 anni il mancato introito per i pensionati italiani è stato calcolato in 44 miliardi. Il Governo M5S-Lega aveva addirittura eliminato la “fascia protetta” fino ai 1.500 euro. Il Governo M5S-PD ha proposto una mini-rivalutazione che darà ai pensionati dai 1.500 ai 2.000 euro lordi un aumento di ben 53 CENTESIMI al mese. Un insulto.
La quattordicesima è erogata ai pensionati da lavoro di almeno 64 anni con un reddito fino 2 volte il trattamento minimo, che per il 2019 corrisponde a 1.026 euro lordi al mese (in Veneto sono circa 230mila gli interessati). I sindacati chiedono che la platea dei beneficiari sia aumentata ai pensionati con un trattamento fino a 3 volte il minimo.
La riforma fiscale non è uno slogan, è una necessità: sui lavoratori dipendenti e pensionati grava il 95% del gettito Irpef. E i pensionati italiani sono i più tartassati d'Europa. Una vera riforma fiscale deve essere a loro favore con revisione delle aliquote, aumento delle detrazioni, revisione della fiscalità locale, sostegno alla famiglia e vera lotta all'evasione.
Infine, la separazione fra previdenza e assistenza potrà finalmente restituire una visione certa e corretta della spesa pubblica. Infatti, dire che l'Italia spende in pensioni più degli altri paesi europei è pura retorica. Retorica perchénel bilancio dell'Inps le voci "previdenza" e "assistenza" sono unite e costituiscono il 15,6% del Pil, una cifra che ci pone apparentemente primi in Europa per spesa. Ma il peso delle sole pensioni previdenziali è in realtà del 12% che, contando l'Irpef che torna allo Stato, scende ancora all'11%, perfettamente in linea con gli altri Paesi.
Qui l'intervista alla segretaria generale Fnp Veneto Vanna Giantin che sintetizza le richieste dei pensionati.
Qui la gallery della manifestazione "Invisibili NO"
Qui il videoracconto della giornata.