Non autosufficienza | Salute e Prevenzione | Servizi TV
03/10/2025
Sono tutti temi sui quali la Fnp Cisl Veneto aveva sollecitato sin dalla primavera un intervento, prima che Giunta e Consiglio di fatto fermassero le attività per le prossime elezioni
Sin dalla primavera di quest’anno, con diverse uscite
pubbliche culminate con questo
comunicato stampa il 15 luglio, la Fnp Cisl Veneto aveva elencato
tre priorità precise per la Giunta e il Consiglio regionale. Tre interventi da
portare a termine prima della scadenza della legislatura, per non dover
ripartire da zero dopo le elezioni:
esenzioni ticket, legge regionale
sui caregiver familiari, rette dei
Centri Servizi Anziani. Non abbiamo avuto riscontri, ma queste sono tre
priorità importanti primariamente per la fascia anziana della popolazione, ma
in generale per tutte le famiglie. A queste si aggiunge un lavoro più chiaro e
in rete sulla prevenzione il nodo
della medicina generale, in crisi
per la carenza di medici e un’organizzazione che dovrebbe essere rivoluzionate
con le Case di Comunità. Con questi temi abbiamo ripreso le fila dei nostri approfondimenti su TV7 (can. 19), con
la prima puntata della stagione 2025/2026 di Parliamo di… andata in onda
il 17 settembre e che qui potete rivedere.
NON AUTOSUFFICIENZA E
CAREGIVER
Gli
anziani non autosufficienti in Veneto sono 328mila, il 10% è seguito nei Centri Servizi Anziani (ex case di riposo), il 90% a casa dai caregiver familiari o dalle
assistenti familiari. Il Fondo regionale per la non autosufficienza (tutto
con risorse nazionali) è di 580 milioni di euro, di cui 540 vanno alla
residenzialità, gli altri 40 sono destinati ad altri interventi sparsi, di cui
è difficile avere un quadro organico. In essi, per esempio, ci sono i bandi per
i contributi economici per i caregiver familiari, l’erogazione di ausili etc.
Il problema di chi
vive in istituto sono le impegnative
di residenzialità e le rette. Tra autorizzati e programmati coi Piani di
Zona ci sono 36.712 posti letto per anziani non autosufficienti in Veneto, gli
accreditati (cioè coperti da impegnativa) sono 31.530, l’85,8%. In media in
Veneto un anziano paga una retta di 1.919 euro/mese se ha l’impegnativa, 2.730
se non ce l’ha. Cifre aumentate in un solo anno (da 2024 a 2025) rispettivamente
di 295 e 551 euro, come abbiamo avuto modo di rilevare grazie al monitoraggio
svolto dal gruppo
di lavoro unitario sulla non autosufficienza di Spi Cgil, Fnp
Cisl e Uilp Uil del Veneto.
Il problema di chi è
assistito a domicilio è che questo è interamente
scaricato sulle spalle dei familiari e delle assistenti familiari, le
cosiddette badanti. I primi, i caregiver familiari, sono gli invisibili del
welfare e spesso, se si trovano ad assistere un familiare, non sanno nemmeno di
potersi chiamare “caregiver”: da più di due anni lavoriamo per evidenziare
i problemi di questa categoria di “invisibili del welfare”.
Le seconde, spesso per una questione di soldi, lavorano nel
sommerso.
PREVENZIONE
Riconosciamo l’impegno e il lavoro che la Direzione
Prevenzione della Regione fa da anni, con belle progettualità e molta
competenza: la prova è che il Veneto è
sopra la media nazionale in tutti gli indicatori legati al “viver bene” e
cioè la percezione dello stato di salute, alimentazione sana, attività fisica e
vita sociale. Tuttavia, il questionario fatto in occasione dell’ultimo nostro
Congresso di aprile ci restituisce una realtà un po’ meno rosea e questo è
particolarmente significativo considerando che la platea dei rispondenti è
iscritta al sindacato, quindi già più sensibile ai temi del bene comune. Basta
pensare che il 32% afferma di non partecipare mai a eventi sociali o di gruppo!
Quello che manca è un
collegamento più forte e più trasparente con le realtà che possono
sostenere, promuovere e attuare queste progettualità. Un esempio: le risorse
per l’invecchiamento attivo vengono di fatto disperse nel finanziare tanti
piccoli progetti, senza avere una visione d’insieme di esigenze e/o obiettivi.
Ma manca anche un confronto organico
con strutture come il sindacato, che è portatore di idee ma che può essere
anche un attore strategico nel territorio: per questo la Fnp Cisl Veneto
continua a chiedere l’istituzione di un tavolo
stabile regionale di confronto coi sindacati dei pensionati sui temi di
interesse per la popolazione anziani.
MEDICI DI MEDICINA DI
GENERALE
Il riordino della sanità territoriale sta seguendo
l’applicazione del PNRR e, nello specifico, del DM77 con l’introduzione delle Case di Comunità, che dovranno
diventare il punto di accesso primario per soddisfare tutti i bisogni di salute
non emergenziali dei cittadini: il Veneto ne ha previste 99 e a oggi ne ha
avviate 62, ma nessuna con attivi tutti i servizi obbligatori previsti. Nelle
Case di Comunità troveranno spazio anche i medici di medicina generale, in una
forma che ancora non trova definizione. La Fnp, che analizza e difende i
bisogni dell’utenza, sostiene il disegno generale del DM77, ma il sindacato è
anche in ascolto del medici di medicina generale che stanno sollevando alcune
criticità, soprattutto in relazione all’organizzazione e alla prossimità del
loro lavoro. La Regione deve avere più
trasparenza nel dialogo con le categorie dei medici di medicina generale:
in questo dialogo vogliamo essere inclusi anche noi del sindacato dei
pensionati, in ragione del fatto che la maggior parte degli assistiti che si
rivolgono agli ambulatori dei medici di base appartiene alla fascia anziana
della popolazione.