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15/07/2025
Giunta e Consiglio regionali sono ancora operativi: campagna elettorale e pausa estiva non devono essere un alibi per non affrontare questi temi prima di novembre
Entro fine novembre 2025 ci saranno le elezioni regionali in
Veneto, ma l’attività legislativa non può fermarsi ora per la campagna
elettorale già iniziata e per la pausa estiva alle porte. Giunta e Consiglio
sono ancora operativi, e la Fnp Veneto ha individuato tre richieste precise in ambito sociosanitario da soddisfare:
introdurre una esenzione regionale dal ticket sanitario per redditi familiari
fino a 40mila euro, approvare la legge regionale sui caregiver familiari,
portare le impegnative di residenzialità nei Centri Servizi Anziani (case di
riposo) a coprire il 100% dei posti accreditati. «Queste non sono solo priorità per la categoria che rappresentiamo»,
commenta Tina Cupani, segretaria
generale Fnp Veneto, la sigla dei pensionati Cisl, «sono interventi perfettamente alla portata dei legislatori regionali: basta avere volontà politica di farlo.
Come Fnp Veneto continuiamo a impegnarci per sollecitarli: se non saranno
affrontati prima della scadenza del mandato, si dovrà ripartire da zero. A chi
dovremo imputare poi le perdite di tempo a danno della salute, fisica e
psicofisica, di migliaia di cittadini? Di migliaia di anziani, magari in
condizioni di fragilità, e dei loro familiari che si prendono cura di loro?».
1. Introdurre una
esenzione regionale dal ticket sanitario per redditi familiari fino a 40.000
euro
Il nuovo
nomenclatore regionale
per le prestazioni sanitarie, entrato in vigore a metà giugno, ha aggravato il
problema della perdita dell’esenzione dal ticket per reddito familiare
(la 7R2) subita da molti pensionati, problema che la Fnp Veneto ha sollevato più
di un anno fa, sostenuta anche da Cisl. Oggi succede che, a fronte di qualche
lieve riduzione, molte visite
specialistiche e indagini radiologiche vedono il ticket aumentato in modo importante, anche di 6-7 euro. Aumenti che
pregiudicano il diritto alla salute, soprattutto se si perde l’esenzione “senza
colpe”.
Sempre più pensionati, infatti, rischiano di perdere il
diritto all’esenzione del ticket sanitario perché, per effetto della
progressiva rivalutazione delle pensioni, superano il limite reddituale familiare di 36.151,98 euro lordi annui. Un tetto
ormai obsoleto, fermo al 1998: il
limite di 70 milioni di lire era stato tradotto in euro e mai aggiornato
finora, nonostante l’aumento importante del costo della vita e, per quanto
riguarda i pensionati, nonostante il meccanismo di rivalutazione stessa non li
abbia mai pienamente difesi dall’inflazione. Oggi il limite reddituale
familiare di 36mila euro è facilmente
superabile anche da famiglie con pensioni
modeste. In attesa di un intervento risolutivo nazionale, le Regioni
possono agire autonomamente, come hanno
già fatto la Lombardia e la Provincia di Bolzano: la Fnp Veneto, senza aver
ancora ricevuto risposta, ha già chiesto alla Regione Veneto di introdurre una
ulteriore esenzione regionale per redditi familiari fino a 40mila euro.
2. Approvare la
legge regionale sui caregiver familiari: le proposte in V Commissione già ci
sono
Come Fnp Veneto siamo stati fra i primi a parlare dei
problemi dei caregiver familiari, ai quali abbiamo dato voce con le nostre ricerche:
l’82% si sente abbandonato dalle
istituzioni, per il 57% la salute mentale è peggiorata, per il 45% quella
fisica. In attesa della legge quadro nazionale (prevista dal PNRR con la Legge
Delega Anziani), una norma regionale può iniziare a dare una risposta a partire
dal riconoscimento del ruolo sociale
dei caregiver familiari, che la Fnp definisce «gli invisibili del welfare»: riconoscimento che si traduce in diritti da esigere, doveri da assolvere, e in un sostegno economico più accessibile e
trasparente nella gestione.
Legge che esiste già
in 13 regioni. Il Veneto ha proprio oggi un’occasione irripetibile di mettersi in pari e in modo bipartisan:
in Consiglio regionale sono già state depositate due proposte di legge, una del
PD a settembre 2024 e una della Lega a marzo 2025. La V Commissione può
certamente arrivare a una proposta condivisa che donerebbe dignità a tutte
quelle famiglie che si occupano di un congiunto non autosufficiente o con
disabilità: stando solo agli anziani, si tratta in Veneto di oltre 295mila
famiglie. Cioè quelle che non accedono ai Centri Servizi Anziani.
3. Centri Servizi
Anziani: portare la copertura delle impegnative residenziali al 100% dei posti
accreditati
Gli anziani non autosufficienti in Veneto sono 328mila. Nei
Centri Servizi Anziani, tra accreditati, autorizzati e programmati coi Piani di
Zona, ci sono 36.712 posti letto, di cui 31.530
(l’85,9%) coperti da impegnativa di residenzialità. Ciò significa che più
di un anziano non autosufficiente su dieci, ospite in una struttura
residenziale, paga interamente la retta che sappiamo essere elevata e
ulteriormente aumentata. Infatti la Fnp, insieme a Spi e Uilp del
Veneto,
nell’ambito di uno studio permanente sulla gestione della non autosufficienza
in Veneto ha divulgato recentemente i risultati dell’ultimo monitoraggio: le
rette annuali nei Centri Servizi Anziani dal 2023 sono aumentate di 664 euro
per chi ha l’impegnativa di residenzialità (spesa media mensile di 1.919 euro),
di 1.930 euro per chi non ce l’ha (spesa media mensile di 2.730 euro).
È evidente che
accreditamento e impegnative di residenzialità devono andare di pari passo:
oltre a coprire con le impegnative il 100% dei posti letto accreditati, serve un ulteriore strumento di equità, e
cioè stabilire la quota a carico dell’ospite calcolandola in base alla sua
reale condizione economica e patrimoniale.