Il G20 e Onu promuovono l'invecchiamento attivo

Il G20 e Onu promuovono l'invecchiamento attivo

Notizie di cronaca

13/09/2019



L'ultimo G20 si è tenuto a giugno a Osaka e proprio il Giappone, la cui popolazione invecchia più velocemente di qualsiasi altra al mondo, ha insistito perché al summit si parlasse di invecchiamento della popolazione mondiale e delle sue conseguenze economico-finanziarie. I numeri sono stabilmente in crescita da anni: secondo le ultime stime dell'Onu, i Paesi membri del G20 ospitano oltre il 70% della popolazione anziana nel mondo. Per la precisione gli over 65 sono 501 milioni, diventeranno 705 milioni nel 2030 e supereranno il miliardo nel 2050. La discussione su "come" si invecchia e una riflessione su come far sì che le generazioni anziane restino parte integrante della società non è più rinviabile.

Nel documento finale adottato a conclusione del vertice sono stati inclusi dei punti programmatici importanti: la necessità di promuovere l'invecchiamento attivo; di creare meccanismi affinché si consenta di lavorare in età anziana senza pregiudicare la partecipazione dei giovani alle attività economiche; la necessità di promuovere la salute soprattutto attraverso la prevenzione che "dura una vita"; di attivare iniziative concrete per affrontare la demenza e assistere a lungo a termine chi ne è affetto.

A luglio, poi, all'High Level Political Forum (Hlpf) 2019 delle Nazioni Unite si è parlato ancora di invecchiamento ma soprattutto di "empowerment" dell'anziano, cioè tutte quelle azioni che contribuiscono a che una persona sviluppi la consapevolezza di se stessa e dei propri diritti, sentendosi quindi più forte e determinata nel realizzarsi. Durante l'evento una serie di esperti hanno ragionato su come invecchiamento e discriminazione dell'anziano contribuiscano alle crescenti disuguaglianze e sulla necessità che anche gli anziani vengano inclusi nei processi di raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile dell'Agenda 2030. È necessario per questo scopo un cambio di paradigma, che consideri gli anziani come agenti attivi.

Da questo punto di vista, recita il documento finale, è necessario porsi degli obiettivi precisi a lungo termine, definiti "goal". Fra questi, sono da segnalare l'obiettivo che promuove un'istruzione lungo tutto il corso della vita per rimanere al passo in un mondo complesso, e quello che punta a ridurre le disuguaglianze soprattutto nell'accessibilità a servizi sanitari e sociali e di assistenza di lungo termine di buona qualità, incentrati sulla persona e integrati. Un più ampio report su questi appuntamenti internazionali è consultabile su questa pagina del sito della Fnp nazionale.

Ricordiamo che sul tema dell'invecchiamento attivo, e dei primi risultati della legge regionale approvata nel 2017, abbiamo dedicato un'intera puntata di Parliamo di..., che potete rivedere qui e che andrà in onda in replica domani, 14 settembre.

Foto da Pixabay