Sciopero generale dei lavoratori dipendenti delle Ipab-Case di Riposo del Veneto

Sciopero generale dei lavoratori dipendenti delle Ipab-Case di Riposo del Veneto

Attività sindacali

17/12/2018



Manifestazione in vaporetto a Venezia con i pensionati. L’astensione del lavoro riguarda 10.000 lavoratori dipendenti di oltre 100 Istituzioni pubbliche. Cisl: dopo 18 anni esigiamo la riforma.

Dopo tante promesse, tante dichiarazioni, cinque progetti di legge messi nel cassetto, ora vogliamo i fatti! E per ottenerli la Cisl fa salire la pressione nei confronti dei palazzi della Regione, in particolare Ferro Fini, proclamando lo sciopero generale regionale dei 10.000 lavoratori dipendenti delle oltre 100 Ipab - Case di Riposo venete.

La giornata scelta è quella di martedì 18 dicembre (così nessuno può parlare di sciopero per fare ponte), per l'intero turno di lavoro.

Marj Pallaro, segretaria regionale della FP, Funzione Pubblica Cisl, sottolinea che “con la nostra mobilitazione chiediamo maggior riconoscimento della professionalità dei lavoratori invece del loro sfruttamento, ricordando che gli ospiti delle Case di Riposo non subiranno alcun disservizio. I lavoratori che devono garantire il servizio porteranno però una fascia al braccio per dichiarare la loro adesione ideale allo sciopero. Per gli altri l'appuntamento è a Venezia, per la manifestazione regionale davanti a Palazzo Ferro Fini”.

Alla manifestazione che prevede, in contemporanea, un presidio a Palazzo Ferro Fini e un corteo acqueo (vaporetto) dalla Stazione Santa Lucia fino ai Giardinetti di San Marco (tragitto Canale della Giudecca) parteciperanno anche delegazioni di pensionati della Cisl provenienti da tutto il Veneto; il perchè lo spiega la neo segretaria regionale della FNP Vanna Giantin “Sono 18 anni che la Regione (peraltro sempre con la stessa maggioranza al governo) deve recepire la legge dello Stato sulla trasformazione delle Ipab in Aziende pubbliche di servizi alla persona. Diciotto anni in cui, invece, ha favorito il libero mercato concedendo accreditamenti con troppa facilità. Il risultato è ora davanti agli occhi di tutti: la quota alberghiera delle tariffe è diventata insostenibile per le famiglie ed è in aumento il numero dei “letti freddi”, cioè i posti vuoti all'interno delle strutture".

“Questa legge di riforma, bloccata in Commissione, la consideriamo la cruna dell'ago dell'autonomia regionale – incalza Gianfranco Refosco – che è esercizio effettivo e responsabile delle prerogative disponibili, specie su temi di grande rilevanza sociale. E' una questione di coerenza tra il dire e il fare: abbiamo fatto un referendum per poterc decidere più cose in Veneto e continuiamo ad amministrare il nostro patrimonio storico della solidarietà sociale con le norme di Re Umberto Primo e di Francesco Crispi!”.