Previdenza e fisco | Servizi TV
27/01/2023
Ospiti Jacopo Arca, Inas Cisl Padova, e Giulia Zago, Caf Cisl Padova-Rovigo
Come impatta la legge di bilancio 2023 sulle tasche dei pensionati e delle loro famiglie? Quali sono le forme di pensione anticipata previste quest’anno? Come cambiano i provvedimenti di sostegno al reddito? Quali sono le nuove opportunità di risparmio legate alle agevolazioni fiscali? In questa nostra prima puntata dell’anno, andata in onda il 21 gennaio e che qui potete rivedere, ci facciamo aiutare dagli esperti del patronato Inas e del Caf Cisl, per darvi qualche strumento utile a capire di quali benefici può godere, e a pianificare le proprie spese importanti.
RIVALUTAZIONI DAL 2023
Con la premessa che il trattamento minimo di riferimento definitivo per il 2022 sono 525,38 euro mensili, e che il MEF ha stabilito per il 2023 il tasso di rivalutazione delle pensioni è del 7,3%, di seguito riepiloghiamo le percentuali di rivalutazione che sarà applicata alle diverse fasce reddituali.
- pensioni fino 1 TM: 120% del tasso di rivalutazione, quindi pensione rivalutata dell’8,8%. Per i pensionati dai 75 anni in su in questa fascia, si applica una rivalutazione del 13,7%, che porterà a una pensione finale di 597,36 euro mensili.
- pensione 2-4 TM: 100% del tasso di rivalutazione, quindi pensione rivalutata del 7,3%.
- pensione 4-5 TM: 85% del tasso di rivalutazione, quindi pensione rivalutata del 6,21%.
- pensione 5-6 TM: 53% del tasso di rivalutazione, quindi pensione rivalutata del 3,87%.
- pensione 6-8 TM: 47% del tasso di rivalutazione, quindi pensione rivalutata del 3,43%.
- pensione 8-10 TM: 37% del tasso di rivalutazione, quindi pensione rivalutata del 2,7%.
- pensione oltre 10 TM: 32% del tasso di rivalutazione, quindi pensione rivalutata del 2,34%.
Tranne la fascia rivalutata al 100% del 7,3% che ha già ricevuto la perequazione a gennaio, gli altri la riceveranno con gli arretrati a marzo, perché l’Inps non ha avuto il tempo materiale di aggiornare i sistemi informatici con le nuove percentuali (legge bilancio approvata il 29 dicembre, impossibile garantire le perequazioni “parziali” dal 1° gennaio).
COME SI VA IN PENSIONE NEL 2023
Tra proroghe e modifiche, la Manovra 2023 prevede sostanzialmente tre possibilità “transitorie” di uscita anticipata dal lavoro. Ricordando che ogni soluzione anticipata è una opportunità, ma prevede sempre una decurtazione che poi ci si trascina dietro per tutta la vita, le riepiloghiamo:
- quota 103: 62 anni e 42 di contributi, con previsto un incentivo per chi matura i requisiti per andare in pensione con quota 103, ma resta al lavoro
- ape sociale: per alcune tipologie di lavori gravosi, per disoccupati di lungo corso, per invalidi e caregiver
- opzione donna: è stata modificata aumentando l’età o vincolandola ai figli, e inserendo altri paletti.
Ricordiamo anche le modalità stabili per andare in pensione:
- ordinaria: 67 anni e 20 di contributi
- anticipata senza vincolo d’età con 41 anni e 10 mesi di contributi per donne, 42 anni e 10 mesi per uomini
- anticipata per le pensioni con regime esclusivamente contributivo: 64 anni e 20 di contributi, ma con requisito di importo minimo dell’assegno
- lavori usuranti: 35 anni di contributi e 61 o 62 anni in base al lavoro
- lavoratori precoci: a 41 anni di contributi
È assolutamente opportuno rivolgersi al patronato Inas per verificare la propria posizione per capire quando e con che assegno si potrà andare in pensione.
ASSEGNO UNICO UNIVERSALE
Introdotto nel 2022, l’Assegno Unico Universale è destinato ai nuclei famigliari con figli a carico fino ai 21 anni o con figli disabili indipendentemente dall'età. L’importo varia in base all’età del figlio e del valore ISEE (chi non presenta l’ISEE avrà l’importo minimo). Ci sono diverse maggiorazioni, tanto che il sito dell’Inps ha un simulatore. Nel 2023 ci sono le seguenti novità:
- Chi l’ha già ricevuto nel 2022 NON deve presentare nuova domanda, è opportuno però aggiornare l’Isee. Nel 2023, verosimilmente dal 1° marzo, si presenteranno le NUOVE domande
- aumenti dell’assegno per famiglie numerose
CONGEDI PARENTALI
Il congedo parentale è l’astensione facoltativa dal lavoro per un massimo di 6 mesi tra padre e padre (continuativi o frazionati), da consumare entro i 12 anni di vita del bambino. Nel caso vi sia un solo genitore, il congedo massimo è di 10 mesi se madre, 11 se padre.
La novità 2023 è che viene elevato l’importo di pagamento (e non la durata) del congedo parentale fino all’80%, per un mese, fruibile entro il sesto anno di vita del bambino. I restanti 5 mesi ordinari rimarranno pagati al 30%. ATTENZIONE: tale aumento NON si applica per coloro che hanno concluso il congedo di maternità o paternità entro il 31/12/2022
NOVITÀ NELLE DETRAZIONI FISCALI PER IL 2023 E BONUS
Nella Manovra non ci sono grandi novità fiscali, ma si possono segnalare i seguenti provvedimenti, in vista delle spese che la famiglie sosterranno quest’anno e porteranno in dichiarazione nel 2024.
- limite utilizzo contante: 5mila euro
- 50% dell’Iva dovuta per l’acquisto di immobili in classe energetica A/B
- il superbonus era del 110% fino al 2022, sarà del 90% per il 2023, 70% 2024 e 65% 2025
- bonus mobili: 50% per una spesa massima di 8.000 euro nel 2023 e 5.000 nel 2024
- il bonus psicologo è aumentato fino a 1.500 euro ma sarà parametrato all’ISEE
Per rivedere la puntata in televisione, controllare gli orari e i canali delle repliche fino al 31 gennaio nella grafica.