Su Tv7 parliamo di politiche di genere e questione femminile

Politiche di Genere | Servizi TV

26/09/2023



Ospite Carla Campese, coordinatrice regionale per le Politiche di genere dalla Fnp Veneto

La “questione femminile” ha molte facce, ma nella visione della Fnp ci sono due fattori determinanti per vedere un cambiamento tangibile: lavoro di qualità per le donne e alleggerimento del lavoro di cura. Questi gli argomenti centrali affrontati da Carla Campese, nuova coordinatrice regionale per le Politiche di genere della Fnp Veneto, nell’ultima puntata di “Parliamo di…” su TV7, andata in onda il 23 settembre e che qui potete rivedere. Campese, in questa sua prima uscita pubblica, ha avuto modo anche di presentare la progettualità, che vedrà il suo coordinamento impegnato nei prossimi mesi a mettere a terra le idee sviluppate dalla collaborazione fra le cinque coordinatrici territoriali per le Politiche di genere delle Fnp. . Per rivedere la puntata in televisione, controllare gli orari e i canali delle repliche fino al 3 ottobre nella grafica.

COSA SIGNIFICA QUESTIONE FEMMINILE

Nel nostro paese viviamo questo controsenso: le donne studiano di più, ma lavorano di meno e sono pagate di meno degli uomini. Nell’ultimo Rapporto annuale 2023 dell’Istat, i dati relativi al 2022 sull’occupazione dicono che lavora il 57,3% delle italiane e il 78% degli italiani, quindi con 21 punti di stacco. Al Nord va meglio: lavora il 67,7% delle donne el’84% degli uomini (uno scarto di 17 punti). Ma è il confronto europeo che ci fa capire quanto siamo indietro: nella media Ue lavora il 71,2% delle donne e l’82,3% degli uomini, con un divario di 11 punti.

Sempre dell’Istat sono i dati sulla retribuzione oraria lorda nel settore privato (dati 2019): in media una donna prende 1,60 euro all’ora in meno di un uomo. Al di là dei salari in partenza bassi, ciò è dovuto molto spesso a un orario di lavoro minore, tra part time o meno utilizzo di straordinari. Sembra una piccola differenza, ma in un calcolo annuale si traduce in oltre 3mila euro di stipendio in meno. Ma non sempre il lavorare di più è un vantaggio: se si ha famiglia, ci si scontra con la mancanza di servizi o il costo importante degli stessi.

Il lavoro di cura, infatti, è naturalmente “scaricato” sulle spalle delle donne (madri, moglie, e poi figlie quando devono assistere i genitori). E per questo è la prima causa di carriere discontinue o inferiori alle reali competenze e potenzialità (cfr. part time obbligati) e, quindi, retribuzioni basse. E, un domani che noi della Fnp conosciamo bene, pensioni basse: oggi 2 pensionate su 3 percepiscono una pensione inferiore ai 1.500 euro lordi al mese (8% nella fascia fino 500 euro, 30,6% nella fascia 500-1.000 euro, il 27,2% nella fascia 1.000-1.500 euro).

Risolvere la questione femminile, in sintesi, significa liberare la donna da tutte quelle imposizioni e condizionamenti di cui è vittima solo perché in quanto donna. “Cultura” nella quale si verificano quegli abusi quotidiani che poi possono sfociare in vera e propria violenza, verbale e fisica, fino al dramma del  femminicidio.