Non autosufficienza | Salute e Prevenzione
15/12/2025
Il sindacato dei pensionati Cisl suggerisce tre provvedimenti prioritari: esenzione regionale per i ticket sanitari, legge sui caregiver familiari, impegnative di residenzialità
La
presentazione della nuova giunta regionale ha portato, come già annunciato in
campagna elettorale dal presidente Alberto Stefani, il ritorno a due
assessorati per la sanità e per il sociale, scelta approvata dalla Fnp Cisl
Veneto: «L’accorpamento delle deleghe sociale e sanitaria, all’epoca
pensato perché il nostro è un sistema sociosanitario, agli effetti pratici non
ha portato una miglior gestione delle risorse, con un ambito sociale finito
spesso in secondo piano», commenta Tina Cupani, segretaria generale dei
pensionati Cisl del Veneto. Bene, quindi, avere due figure di riferimento e
la Fnp esprime apprezzamento per la scelta del prof. Gino Gerosa alla Sanità
e alla programmazione sociosanitaria, e di Paola Roma al Sociale,
all’abitare e allo sport. «Il primo è una figura tecnica
con il compito delicato di portare a termine nella prossima manciata di mesi la
riforma della sanità territoriale prevista dal PNRR», continua
Cupani, «alla seconda riconosciamo esperienza e competenza,
dato che è stata rappresentante di tutti i presidenti delle Conferenze dei
sindaci nella discussione della riforma ATS, anch’essa ora in applicazione. Entrambi
sono poi coinvolti dall’applicazione della Legge Delega Anziani. Auspichiamo
quanto prima una ripresa del tavolo di confronto con i sindacati sulla sanità,
aperto con la scorsa giunta ma convocato a fatica. E confidiamo che venga
invece aperto quel tavolo di confronto, più volte promesso ma mai
concretizzato, sui temi specifici di interesse della popolazione anziana,
di cui i sindacati dei pensionati sono portavoce».
Sanità e
sociale interconnessi nella “filiera della cura”
L’auspicio
della Fnp Cisl Veneto è che i due assessorati possano lavorare bene e meglio
nelle loro specificità, ma che portino avanti una visione integrata e
lungimirante per dare risposte ai bisogni sempre più complessi della
popolazione veneta, in cui si stanno incrociando diversi fattori: l’invecchiamento, l’elevata incidenza
della solitudine degli anziani, l’aumento della non autosufficienza, l’aumento
delle famiglie monocomponenti, la perdita di attrattività per i giovani che,
dopo gli studi, si trasferiscono non tanto all’estero, ma nelle regioni
limitrofe dove trovano più opportunità e servizi. «Noi quella visione
integrata ce l’abbiamo da tempo – spiega Cupani – e l’abbiamo
chiamata “filiera della cura”: con una vera integrazione sociosanitaria e
una buona organizzazione territoriale, il servizio pubblico può e deve essere
in grado di dare risposte alla gran parte dei bisogni espressi in tutte le fasi
della vita».
Alcuni provvedimenti urgenti per la Fnp
Cisl Veneto
Ci sono tre
temi che i due nuovi assessori possono già affrontare, già sollevati in passato
dai pensionati Cisl. Il primo è le necessità di introdurre una esenzione
regionale dal ticket per reddito familiare che aumenti la soglia dagli
attuali 36.151,98 euro lordi annui (limite nazionale obsoleto fermo al 1998) a
40.000 euro. Il secondo è una legge regionale sui caregiver familiari:
la passata legislatura ha perso l’occasione di fare sintesi dei due testi
presentati da maggioranza e opposizione, lasciando ancora una volta senza un
quadro di riferimento le famiglie di quasi 300mila anziani non autosufficienti
veneti assistiti a domicilio. Per l’altro 10%, invece, per il quale si aprono
le porte dei Centri Servizi Anziani, le rette aumentano in continuazione: è
necessario che le impegnative di residenzialità coprano il 100% dei posti
letto autorizzati (ora siamo all’85%) e che la Regione stabilisca che le
quote alberghiere, a carico dell’ospite, siano calcolate in base alla reale
condizione economica e patrimoniale.