Attività sindacali | Comunicati Stampa
30/09/2025
Quarta edizione del Questionario della Fnp Veneto per il 2 ottobre: l’83,3% si occupa dei nipoti con regolarità. Per il 40,4% il motivo è coprire gli orari di lavoro dei genitori
Il 54,7% dei nonni afferma di aver
rinunciato a qualcosa, o di essersi limitato in qualcosa, per occuparsi dei
nipoti: è il dato che emerge dalla quarta
edizione del Questionario per la
Festa dei Nonni, che la Fnp Cisl Veneto propone annualmente ai propri
iscritti in occasione del 2 ottobre. Il dettaglio delle rinunce è interessante
in ottica di prevenzione e invecchiamento attivo, temi molto cari ai pensionati
Cisl: il 72,6% accantona interessi e
hobby, il 41,3% rinuncia a
un’attività fisica regolare e il
40,6% a occasioni di socializzazione adatte all’età. È preoccupante, poi,
rilevare che quasi un nonno su 10 trascura la prevenzione per la propria salute
per stare con i nipoti. «Di anno in anno
il nostro questionario consolida delle certezze, ma apre degli spaccati sulla
vita degli anziani utili anche alla nostra azione sindacale», commenta Tina
Cupani, segretaria generale Fnp Cisl Veneto. «Se essere nonni e, soprattutto, “farlo” è un’esperienza affettiva estremamente gratificante e piena che -
dicono molti - “mantiene giovani”, questa stessa esperienza è anche molto faticosa, con l’amarezza di viverla spesso come un obbligo perché,
altrimenti, le famiglie non avrebbero alternative alla gestione dei figli.
Abbiamo voluto inserire apposta una domanda sulle eventuali rinunce, per avere
una definizione migliore di quel malumore che affiorava nei questionari
passati. Malumore che non rovina la meraviglia di essere parte attiva della
vita dei propri nipoti, ma che certamente la intacca». Nel questionario
2025, inoltre, in proporzione aumentano
di più le critiche alla società, alle istituzioni e, in generale, alla
routine cui le famiglie sono costrette (a partire dagli orari scolastici sempre
in contrasto con gli orari lavorativi) che rende praticamente impossibile non
appoggiarsi a un aiuto esterno. Se il 2 ottobre con la Festa dei Nonni (legge n.
159/2005) si vuole “celebrare
l'importanza del ruolo svolto dai nonni all'interno delle famiglie e della
società in generale”, «la società ha
un grande debito da colmare», conclude Cupani.
IL
QUESTIONARIO E IL CAMPIONE
Anche quest’anno la Fnp Veneto ha
coinvolto per il questionario i propri iscritti, ricevendo 665 risposte sostanzialmente pari come genere (337 nonne e 328
nonni), il 48,3% nella fascia giovane (60-69 anni) e il 40,3% nella fascia
d’età dei 70enni. Oltre un terzo dei
nonni (34,6%) ha un nipote, quasi un altro terzo (28,6%%) ne ha 2, il 16,5%
ne ha 3 e il restante 20,3% va dai 4 nipoti in su. Il dato è in linea con l’età
dei rispondenti e con due fattori demografici noti: l’età in cui si ha il primo
figlio (quindi nipote) si è spostata in là, e si fanno meno figli.
Complessivamente i “nostri” sono nonni
di 1.601 nipoti: il 33,3% in età prescolare 0-5 anni, il 24,8% nella fascia
6-10 anni, il 13,3% in quella 11-13 anni, il 13,6% nella fascia d’età 14-17
anni, l’11,7% in quella 18-29 anni e il 3,4% ha nipoti 30enni o più. Del resto,
hanno risposto al questionario anche 15 bisnonni. L’83,3% dei rispondenti (554 risposte) ha dichiarato di occuparsi dei
nipoti, il 6% ha detto di averlo fatto in passato (40 risposte), mentre il 10,7%
(71 risposte) non è coinvolto nella gestione dei nipoti.
COME
I NONNI SONO COINVOLTI NELLA GESTIONE DEI NIPOTI
Fra quanti si occupano dei nipoti, il 42,8% ne assiste uno, il 33,8% ne
assiste due e il 23,5% tre o più. Quanto alla frequenza, il 54,7% dei nonni è
impegnata con frequenza settimanale (più di una volta) nella gestione dei
nipoti, mentre il 28,5% lo è tutti i giorni. Ancora una volta, quindi, si
conferma il dato che per 2 famiglie su 3 poter contare sui nonni è essenziale
per la gestione ordinaria della famiglia stessa. Quest’anno abbiamo chiesto ai
nonni anche di quantificare l’impegno: per quasi la metà (il 48%) esso è
compreso nelle fascia 20-40 ore al mese o 40-60 ore al mese.
Al di là della fiducia riposta nei
nonni (il 64,1% dice che “i genitori preferiscono che siano i nonni a occuparsi
dei figli”), per complessivamente il 50,9%
delle famiglie è necessario affidarsi ai nonni perché i servizi per
l’infanzia non sono sufficienti o non sono accessibili (10,5%), o perché gli
orari di lavoro non sono compatibili con gli orari garantiti dai servizi per
l’infanzia e per i ragazzi, e con gli orari delle loro attività (40,4%). Ecco
quindi che l’attività principale dei
nonni (il 67,1%) riguarda accompagnare o ritirare i nipoti dall’asilo o
dalla scuola, cosa che, ricordiamo, è obbligatoria fino alla scuola secondaria
di primo grado (scuola media). Attività seguita dal preparare per loro i pasti
(56,3%), ma anche accompagnarli o ritirarli nelle attività sportive o
ricreative (39,5%). Anche il fattore
economico “pesa” sui nonni: quasi il 37% segnala che affidarsi ai nonni è
anche una questione finanziaria tra costi troppo elevati per avvalersi di baby
sitter (27,8%) o degli stessi servizi per la prima infanzia (9,2%).
UNA
SELEZIONE DI RISPOSTE LIBERE
Di seguito una selezione delle 373 risposte libere ricevute alla
richiesta di condividere un pensiero sull’essere nonno o nonna, divise nelle
due macro-categorie “sentimenti ed emozioni, positivi e negativi” e “analisi
e/o critica sociale”.
Sentimenti ed emozioni, positivi e
negativi
- Speravo con il pensionamento di
godermi un po' la vita, e invece con 4 nipoti la mia vita è condizionata
nell'aiutare i figli che devono lavorare e perciò mi sento in dovere di dare
loro una mano.
(nonno padovano 60enne)
- Anche se a volte è faticoso e chiede
di rinunciare a parte del mio tempo, sono contento di aiutare i miei figli e di
avere un rapporto di affetto e cura dei miei nipoti, nei quali vedo la
continuità della vita.
(nonno veronese 60enne)
- Essere nonna è bellissimo ma a volte
richiede sacrifici e molta fatica.
(nonna veneziana 60enne)
- Finché i nonni hanno salute e sono
autonomi hanno un ruolo indispensabile nell'aiutare i figli nella quotidianità
dei nipoti. Ma se la salute manca... il nonno diventa solo un peso diverso.
(nonna vicentina 60enne)
- Ti aiuta ad essere limpido, semplice
e ad ascoltare.
(nonno vicentino 60enne)
- È una responsabilità ed un impegno
trasmettere valori educatovi e di rispetto, ma le soddisfazioni sono
molteplici, soprattutto quando ti viene riconosciuto il ruolo di aggregatore e
di istruttore, sei un punto di riferimento stabile e sicuro in qualsiasi
momento.
(nonno rodigino 60enne)
Analisi e/o critica sociale
- È un aiuto. Nei piccoli paesi di
provincia, per quanto il Comune si adoperi, gli orari non coincidono con quelli
del lavoro dei genitori. Il ruolo di mamma non è riconosciuto nel mondo del
lavoro. Nelle piccole aziende non viene concessa la possibilità dell'orario
part-time.
(nonno veronese 60enne)
- Per me è molto importante sentirmi
ancora utile alla famiglia, e aiutare i figli come posso. Non possiamo avere
più nipoti se non si aiutano i genitori, mancano politiche per la natalità: mia
figlia non ha ancora preso il bonus nido (domanda fatta in febbraio 2025).
(nonno veneziano 60enne)
- È fastidioso essere realmente parte
attiva, ma essere considerati un peso dalla società e dalla politica.
(nonno trevigiano 60enne)
- I nonni oggi sostituiscono tutto
quello che lo Stato non dà di assistenza alla famiglia e per fortuna che ci sono.
Chi non può contare sui nonni ha un grande problema organizzativo e soprattutto
economico.
(nonno veneziano 60enne)
- Se ci fossero più servizi per le
famiglie con figli, i nonni potrebbero dedicarsi ai nipoti con spontaneità e
piacere senza sentirsi oberati dall' impegno.
(nonna vicentina 60enne)
- I nonni sono indispensabili per la
crescita dei nipoti in quanto la maturità dell'età e l'esperienza di vita può
essere di supporto ai genitori nel lavoro più difficile al mondo
(economicamente e psicologicamente). Spostare sempre più avanti l'età della
pensione priva i figli e nipoti di questa opportunità. Conseguenza: sempre meno
nascite
(nonna veneziana 50enne)