Comunicati Stampa | Salute e Prevenzione
26/06/2025
Cisl, Fnp e Fp Veneto protestano: «È prioritario tutelare le fasce più fragili e alzare la soglia di esenzione, come già abbiamo chiesto più volte»
All’indomani dell’entrata in vigore, appena dieci giorni
fa, del nuovo tariffario regionale sanitario, giungono numerose dalle
cittadine e dai cittadini iscritti a Cisl Veneto le segnalazioni di criticità
connesse all’aumento dei ticket per diverse prestazioni sanitarie. Se da un
lato, è vero, vi sono lievi riduzioni, dall’altro si riscontra che per molte
prestazioni – in particolare visite specialistiche e indagini radiologiche –
gli aumenti dei ticket risultano significativi, con un impatto diretto sulle
tasche delle persone.
Un esempio su tutti: una prestazione prima sotto la quota
massima di euro 36,15 per chi non era esente in base al reddito, oggi vede
aumenti che possono toccare anche i 6/7 euro a prestazione.
Cisl Veneto, Fnp e
Fp, le categorie dei pensionati e del lavoro pubblico, esprimono dunque la loro
forte preoccupazione per le ricadute sociali derivanti dall’applicazione del
nuovo tariffario regionale (approvato con la DGR 581 dello scorso 29
maggio), e annunciano: «Porteremo senz’altro tali criticità, ed
evidenzieremo le connesse ricadute, al tavolo di confronto con la Regione del
Veneto convocato per il prossimo 9 luglio. Servirà analizzare e
comprendere meglio gli impatti dei nuovi ticket, confrontati con quelli
preesistenti, sulle economie dei cittadini veneti, in particolare delle famiglie più fragili e a rischio povertà.
Un impatto che riguarda una modifica ai ticket peraltro mai anticipata prima
alle rappresentanze sindacali dalla Regione».
Il quadro si aggrava
considerando che le soglie
di esenzione per le diverse fasce di reddito sono ferme da anni – denuncia ancora Cisl –, nonostante l’inflazione
abbia notevolmente ridotto il potere d’acquisto dei lavoratori, dei pensionati,
delle famiglie. Per effetto di piccoli adeguamenti
economici legati all’inflazione, molte persone in difficoltà economica, che
fino ad ora avevano diritto ad accedere gratuitamente alle cure, rischiano oggi di essere escluse
dall’esenzione, come più volte segnalato da Cisl a livello sia regionale che nazionale.
«Per questo chiediamo che siano aggiornati tempestivamente i criteri di
esenzione fissati sulla base del reddito, adeguandoli all’attuale
contesto socioeconomico o a livello nazionale o tramite un intervento diretto
della Regione – aggiungono ancora –. Chiediamo
inoltre che venga reso permanente il
tavolo regionale di confronto con le organizzazioni sindacali,
indispensabile a monitorare gli effetti dell’applicazione del nuovo tariffario,
e sia assicurato un accesso alle cure non condizionato dalla condizione
economica dei cittadini ma garantito a tutti loro come diritto universale,
secondo quanto sancito dalla nostra Costituzione».