Assegno sociale: in arrivo le raccomandate per la sospensione a chi non ha comunicato il reddito del 2020

Assegno sociale: in arrivo le raccomandate per la sospensione a chi non ha comunicato il reddito del 2020

Previdenza e fisco

09/05/2025



L’Inps ha verificato i beneficiari che non hanno ottemperato all’obbligo e ha avviato la campagna di comunicazione che precede la revoca della prestazione

L’Inps ha individuato i soggetti beneficiari di assegno sociale, che non hanno comunicato il reddito per l’anno 2020 e che quindi rischiano di vedere sospesa la prestazione. L’istituto sta inviando le raccomandate di avviso con le indicazioni per evitare la sospensione: in questo articolo vediamo di che si tratta.

COS’È L’ASSEGNO SOCIALE

L'assegno sociale è un sostegno economico destinato a chi ha un reddito molto basso: per riceverlo, tra i requisiti essenziali (l’elenco completo si trova a questo link) bisogna dimostrare di non superare la soglia stabilita dalla legge. Nel 2025, per esempio, il limite di reddito annuale è 7.002,97 euro se il soggetto non è coniugato, elevato a 14.005,94 euro se invece è coniugato. Essendo collegato al reddito, se il richiedente non presenta la dichiarazione dei redditi, è comunque tenuto a comunicare annualmente all’Inps la propria situazione economica, affinché l’istituto possa verificare il mantenimento dei requisiti.

PERCHÉ SI RISCHIA LA SOSPENSIONE

Ogni anno l’Inps verifica la correttezza della comunicazione reddituale dei beneficiari di assegno sociale relativa agli anni precedenti. Quest’anno, quindi, l’istituto ha avviato la campagna di comunicazione per quanti non hanno comunicato il proprio reddito del 2020. Questi riceveranno una raccomanda A/R dall’Inps, che li invita a mettersi in regola, pena l’avvio del procedimento di sospensione. Chi riceve la raccomandata ha due strade: aggiornare la propria posizione con la procedura telematica nella propria area riservata del sito istituzionale Inps, oppure rivolgersi a un patronato come il nostro Inas Cisl per completare la domanda di ricostituzione (numero verde 800 249 307).