Perché è importante vaccinarsi in età anziana e quali sono i 5 vaccini da fare

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14/10/2022



Convegno il 13 ottobre aperto ai territori e alle Anteas e puntata di “Parliamo di…” su TV7 con Maria Trentin in onda dal 15 ottobre

Il Covid ha prodotto tre effetti: tutti riconoscono l’importanza dei vaccini, ma sono crollate le coperture vaccinali routinarie (come l’antinfluenzale o il pneumococco), e ora c’è una certa stanchezza nei confronti solo dell’idea di andare a farsi una puntura: basta pensare alla bassa adesione alla quarta dose anti Covid. Ma le vaccinazioni sono il più importante presidio di salute pubblica e, per gli anziani, sono uno dei pilastri dell’invecchiamento attivo. La Fnp Veneto, che fa parte dell’alleanza per l’invecchiamento attivo Happy Ageing, ha avviato un percorso informativo anche in vista dell’inizio della campagna antinfluenzale il 24 ottobre: il 13 ottobre si è tenuto a Mestre-Venezia il convegno “Immunizzazioni: le possibilità vaccinali per gli anziani”, aperto alle segreterie territoriali, ai responsabili delle RLS e alle Anteas. Lo stesso tema sarà affrontato nella prossima puntata di “Parliamo di…” su TV7 (canale 19), che andrà in onda da sabato 15 ottobre a martedì 25 ottobre con la partecipazione di Maria Trentin, del gruppo di lavoro sull’invecchiamento attivo della Fnp Veneto e rappresentante dei sindacati dei pensionati nella Consulta regionale per l’invecchiamento attivo (nella grafica gli orari di tutte le repliche). Potete rivedere la trasmissione in questa pagina o a questo link.

IL CONVEGNO “IMMUNIZZAZIONI: LE POSSIBILITÀ VACCINALI PER GLI ANZIANI”

Il convegno del 13 ottobre a Mestre-Venezia ha visto la partecipazione del dott. Michele Conversano, igienista e presidente del comitato scientifico di Happy Ageing, del dott. Maurizio Scassola, medico di base e segretario generale della Fimmg Veneto e della dott.ssa Claudia Amadasi, in servizio al Servizio di igiene e sanità pubblica (Sisp) dell’Ulss 3 Serenissima.

I loro contributi nell’insieme hanno dato un quadro dell’importanza delle vaccinazioni come strumento di salute pubblica e, in relazione agli anziani, come strumento di invecchiamento attivo. Il convegno è stata anche l’occasione di confrontarsi sui problemi della vaccinazione di due ordini: la reticenza di alcune parti della popolazione, per scarsa o non adeguata informazione fino a personali convincimenti, e la capacità organizzativa e comunicativa delle singole aziende sanitarie. Di seguito proponiamo una sintesi di quanto emerso.

INVECCHIAMENTO E IMPATTO SULLA SANITÀ

Gli italiani sono al primo posto in Europa per aspettativa di vita (ora 82 anni), ma sono tra il settimo e l’ottavo posto nella “classifica” dell’invecchiamento in salute. Un dato economico rilevante è che l’80% del fondo sanitario nazionale è speso per curare le malattie cronico-degenerative. Fare più prevenzione in tutte le fasi della vita, sia come responsabilità individuale che collettiva, aumenta la possibilità di vivere più a lungo in salute: ne abbiamo parlato in una puntata di “Parliamo di…” andata in onda il 19 febbraio e anche nel primo numero del nostro giornale Pensionati&Società. Se, infatti, l’Italia arrivasse al secondo posto come invecchiamento in salute, raddoppierebbe la capacità di spesa del fondo sanitario nazionale. Ed è stato calcolato che ogni euro investito in prevenzione ha come ritorno dai 4 ai 14 euro di risparmio di costi sanitari. Le campagne vaccinali, sin dalla prima infanzia, sono innegabilmente fra i primi strumenti di prevenzione per la salute pubblica.

RELAZIONE FRA IMMUNIZZAZIONE E INVECCHIAMENTO ATTIVO

Happy Ageing, nata nel 2014, è l’alleanza italiana per l’invecchiamento attivo che riunisce soggetti del mondo scientifico e della società, come i sindacati. I cinque pilastri dell’invecchiamento attivo individuati da Happy Ageing sono l’immunizzazione, l’alimentazione, il movimento, gli screening e il corretto utilizzo dei farmaci. Dalla sua fondazione, l’alleanza si è particolarmente concentrata sulle immunizzazioni per promuoverne la cultura fra gli anziani.

I vaccini, infatti, sono il più importante presidio di salute dopo l’acqua potabile. Per gli anziani sono particolarmente importanti perché contrastano da un lato l’immunosenescenza: con l’età il sistema immunitario si indebolisce, i vaccini servono a risvegliarlo. Dall’altro consentono all’anziano di scongiurare conseguenze molto gravi in caso di malattia: la polmonite, per esempio, provoca 11mila morti l’anno, per prevenirla basta il vaccino contro lo pneumococco. Da qualche anno i piani vaccinali parlano esplicitamente di età anziana, anche se, con l’eccezione dell’antinfluenzale, mancano dei monitoraggi precisi per questa fascia d’età.

LE CINQUE VACCINAZIONI PER GLI ANZIANI

Siccome, come detto, mancano dei monitoraggi precisi, possiamo solo dire che l’obiettivo minimo di copertura per tutte le vaccinazioni è il 75%. Per l’antinfluenzale è individuato anche come obiettivo ottimale il 95%, ma negli anni, dopo le punte massime raggiunte nel 2005/2006 con l’Italia al 68% e il Veneto al 74%, si è vista purtroppo una progressiva disaffezione verso questo appuntamento annuale. Vediamo di seguito quali sono le vaccinazioni consigliate per gli anziani e perché. Con l’eccezione dell’antinfluenzale che ha la sua stagionalità, tutti i vaccini possono essere fatti in qualsiasi momento: ogni informazione può essere chiesta al proprio medico di base o al centro vaccinale del proprio distretto.

Influenza (campagna dal 24 ottobre)

  • Colpisce più frequentemente i bambini, ma negli adulti è causa di ricoveri e decessi
  • Mondo: provoca da 3 a 5 milioni di casi gravi e da 300.000 a 650.000 morti. In Italia colpisce ogni anno ca il 9% della popolazione
  • il vaccino va fatto ogni anno perché il virus dell’influenza muta ogni anno. Attualmente quasi tutti vaccini disponibili sono quadrivalenti contro i ceppi AH1N1, AH3N2, B Victoria, B Yamagata.
  • Lo scorso anno la campagna per la terza dose Covid è stata contemporanea all’antinfluenzale, e molti hanno preferito fare solo la prima. È stato un errore da non ripetere quest’anno, che è in corso anche la vaccinazione per la quarta dose Covid).

Quarta dose Covid

  • La copertura della popolazione in Veneto è del 6%, se guardiamo agli over 65 non arriviamo al 25%.
  • Il Covid non se n’è andato e per il momento i vaccini disponibili mantengono una buona copertura fino a 4-6 mesi: bisogna tenere “sveglio” il sistema immunitario nei confronti di una malattia che non abbiamo ancora finito di conoscere.
  • Avevamo parlato dell’importanza della quarta dose anche nella puntata di “Parliamo di…” del 16 luglio, con il contributo del prof. Emanuele Cozzi, immunologo dell'Azienda Ospedale - Università di Padova.

Pneumococco

  • il batterio causa otiti, polmoniti, meningiti, osteomieliti
  • Incidenza di 13 casi ogni 100.000, 30% mortalità nei casi di polmonite e 40% nei casi di meningite
  • basta vaccinarsi una sola volta: il vaccino che copre 13 ceppi ha una sola dose per la vita, il vaccino che copre 23 ceppi 2 dosi

Herpes zoster (fuoco di Sant’Antonio)

  • è lo stesso virus della varicella, il 10% di chi l’ha contratta può avere l’Herpes Zoster come recidiva nel corso della vita con sintomi simili e dolorosi (febbre alta, eruzioni cutanee etc.) anche invalidanti, per esempio alla vista se le vescicole si diffondono sul viso.
  • dal 2021 in Veneto il vaccino è gratuito per le fasce a rischio. Il nuovo vaccino è adatto anche
  • il vaccino è indicato anche per chi ha già avuto l’Herpes Zoster, perché abbatte la gravità dei sintomi.

DTP (difterite/tetano/pertosse)

  • difterite: di origine batterica, è una infezione del cavo orale con il 10% dei decessi per ostruzione delle vie aeree. Il vaccino è obbligatorio dal 1939.
  • tetano: di origine batterica, provoca malattia neurologica grave, caratterizzata da spasmi e contrazioni muscolari. Tra gli anziani rischiano di più le donne perché gli uomini hanno fatto obbligatoriamente il vaccino durante il servizio di leva. L’antitetanica è obbligatoria dal 1968.
  • pertosse: di origine batterica, provoca tosse, infezioni e polmoniti.
  • Ogni 10 anni il tetano richiede richiamo: il vaccino è abbinato a quello contro la difterite (DT), si può fare anche il trivalente che comprende anche il vaccino contro la pertosse (DTP).