Rinnovare la passione civile a favore delle nuove generazioni

Rinnovare la passione civile a favore delle nuove generazioni

Attività sindacali | Politiche di Genere

17/03/2022



L'impegno nato dall'incontro del 15 marzo organizzato dal Coordinamento donne della Fnp Veneto

Si è aperto con un minuto di raccoglimento per la guerra in Ucraina, come gesto di solidarietà per le tante donne coinvolte dal conflitto, e si è chiuso con l’impegno di rinnovare la propria passione civile a favore delle generazioni più giovani l’incontro organizzato il 15 marzo dal Coordinamento regionale donne della Fnp Veneto, che avevamo presentato in questo articolo. Alla giornata hanno partecipato una settantina di sindacaliste provenienti dai coordinamenti donne delle cinque Fnp territoriali del Veneto, e alcune dei coordinamenti donne di sigle di attivi. Presenti anche molti uomini.

Il titolo e filo conduttore della giornata era "Storie, generi e generazioni si incontrano per guardare lontano". Le pensionate venete, infatti, intendono porsi come una bussola per le nuove generazioni avendo la figura di Tina Anselmi come faro, consce che la loro – pur con tutte le difficoltà – è una generazione fortunata perché ha visto i risultati delle proprie battaglie. Battaglie che sono state la conquista di diritti sociali importanti, che il mondo contemporaneo sta mettendo in discussione, a partire dalla forte crisi del mondo del lavoro che penalizza moltissimo le donne. Era così prima della pandemia e il Covid ha peggiorato la situazione.

Nell'introduzione al convegno, la coordinatrice donne della Fnp Veneto Roberta Cabrelle ha posto l'accento sulle nuove generazioni, citando una ricerca fra giovani di 14-29 anni condotta dall'Univesità Luiss:il 29% vede il proprio futuro all’estero, 1 su 3 è un cosiddetto Neet (non studia, né è in una fase di apprendistato o tirocinio, né lavora), mentre un incoraggiante +7,6% rispetto a 4 anni fa chiede maggiore attenzione a equità di genere. Avendo presente questo quadro, i pensionati possono dare il loro contributo trovando il modo di entrare in contatto con le nuove generazioni con due obiettivi: «Trasmettere passione civile, esserci e incoraggiare», ha detto Cabrelle, «Poi, trasmettere il valore del lavoro, che è la realizzazione di ogni persona».

Lorenza Leonardi, presidente Ial Veneto, con l'intervento dal titolo "Riannodiamo i fili del dialogo tra persona e formazione, oltre gli stereotipi di genere con sguardo attento alle giovani" ha sottolineato che «la storia della donna come soggetto attivo della società mostra che esse sono intrinsecamente portatrici di interessi generali. Le donne, infatti, sono sempre arrivate prima ai diritti sociali e poi ai diritti politici». Ma il mondo, e il nostro Paese, sono ancora ben lontani dal vedere concretizzate tutte quelle buone "intenzioni di parità" scritte su diverse norme. I numeri del rapporto Global Gender Gap del World Economic Forum, lo confermano: se l'Italia è al primo posto per numero di donne che si iscrivono all’università con risultati peraltro brillanti (ogni 100 studenti ci sono 126 studentesse, è il 60% dei laureati con 110 e lode è donna), è però 118esima per partecipazione femminile al mercato del lavoro, con solo il 46% delle italiane che lavorano. Ed è 126esima per il trattamento economico: a parità di inquadramento, contratto e mansioni le italiane guadagnano il 18% in meno dei colleghi maschi.

Suor Francesca Fiorese, responsabile dell’ufficio della Pastorale del lavoro della Diocesi di Padova, ha spostato l'attenzione sulla dimensione più personale che può contribuire alle disuguaglianze. Il punto di partenza è che «le differenze fra uomo e donna esistono, sottovalutarle o negarle non aiuta, aiuta invece metterle a sistema per creare valore, a partire dalla competenza relazionale. La questione dei generi va posta, non contrapposta ». E aiuta, soprattutto, non stereotipare queste differenze. Un esempio lampante è la retorica della donna multitasking, «un tipo di narrazione - ha detto suor Francesca - non aiuta nessuno». Le conclusioni sono state affidate a Tina Cupani, segretaria generale Fnp Veneto, che ha ribadito la necessità di attivare un vero dialogo intergenerazionale: « Dobbiamo costruire un percorso coi giovani, cercando di lavorare insieme sui temi della pace, dell’ambiente, della valorizzazione della donna. Perché abbiamo fatto conquiste, che stiamo però perdendo».

Al convegno è stato distribuito il libro Tina Anselmi per le donne - Attività politica e parlamentare dal 1056 al 1992, di Mauro Pitteri, realizzato dalla Fondazione Corazzin in collaborazione con la Cisl Veneto.

A questo link la gallery con alcune foto della giornata.