La salute come bene comune e la fragilità come bene da difendere

Salute e Prevenzione | Salute e prevenzione

21/07/2020



E' online il dibattito promosso dalla Cisl Fp, Fnp, Cisl Medici e Fisascat che ha visto la partecipazione di molte autorevoli voci

“Per un nuovo Rinascimento” è il titolo del dibattito on line organizzato dalla Cisl Funzione Pubblica, che si è tenuto il 21 luglio in diretta sui social e su youtube (potete vedere la registrazione del dibattito del pomeriggio, e il video con la registrazione della mattinata)

Alla tavola rotonda del mattino, “La salute è un bene comune”, hanno partecipato Maurizio Petriccioli, segretario Generale della Fp Cisl, il ministro della Salute Roberto Speranza, il commissario straordinario dell'Agenzia nazionale per i servizi sanitari Domenico Mantoan, il presidente della Fondazione Italia Salute Federico Gelli, e Biagio Papotto, segretario generale Cisl medici. Protagonisti del dibattito del pomeriggio “la fragilità: valore da difendere”, il segretario generale della Fnp Cisl Piero Ragazzini, il presidente della conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini (nonché presidente della Regione Emilia-Romagna), Davide Guarini, segretario generale della Fisascat Cisl, Marco Impagliazzo, direttore del Centro geriatrico di Sant'Egidio, Roberti Mauri, Direttore del centro geriatrico San Pietro di Monza e Marco Trabucchi, Presidente dell'associazione italiana di Psicogeriatria. Le conclusioni sono state tratte da Anna Maria Furlan, Segretaria generale della Cisl. 

Gli incontri sono nati dalla necessità di segnare il punto in questa fase complessa della pandemia da Covid 19. Da un lato, come ha sottolineato Petriccioli, se è vero che inizialmente i contagi sono stati sottovalutati, dall'altro l'Italia è stato senza dubbio il paese che meglio di altri ha gestito l'emergenza. Ora però, ha aggiunto il segretario generale della Funzione Pubblica, è giusto riconoscere ai medici un livello salariale che sia in linea con quello europeo.

L'intervento del Ministro Speranza si è concentrato sul futuro: “Se non ora quando”, il motto che ha rievocato adattandolo alla necessità di cogliere l'occasione ora per fare una programmazione di sviluppo della sanità che si concentri prevalentemente sulle cronicità, e quindi sull'assistenza sul territorio, e non solo sull'ospedalizzazione. Sullo stesso piano anche le riflessioni del veneto Mantoan, che oltre ad essere commissario Agenas è anche il direttore generale della Sanità della Regione Veneto. «Il Governo detti la programmazione, le Regioni si devono poter organizzare da sole» ha affermato Mantoan- che ha ribadito la necessità di creare pool di medici di medicina generale sul territorio. «Convenzionati? Accreditati? Non focalizziamoci su questo – ha aggiunto – basta che siano vicini alle persone…».

Piero Ragazzini, segretario generale Fnp Cisl, ha spiegato come l'emergenza Covid-19 abbia posto con forza l'accento sul tema della fragilità: la fragilità dell'intero pianeta, ma anche quella di alcune fasce della popolazione. I soggetti più colpiti dall'emergenza sanitaria sono stati senza dubbio gli anziani ospiti delle RSA e i dati dell'indagine realizzata dall'Istituto Superiore di Sanità, citati da Ragazzini nel suo intervento, sono impietosi:9154 i decessi registrati complessivamente nelle RSA nel periodo febbraio-aprile, con un tasso di mortalità del 9%. L'emergenza ha messo in luce l'impreparazione di un sistema «in cui le RSA hanno prevalentemente una funzione di custodia, un modello inappropriato alla risposta ai nuovi bisogni». Il segretario generale Fnp Cisl ha poi ribadito la necessità di fare di questo momento di emergenza un'occasione per «un secondo rinascimento» a partire da un nuovo contratto sociale. Un percorso che passa attraverso l'investimento nella sanità territoriale, come ribadito anche da Davide Guarini, segretario generale Fisascat Cisl. Ragazzini ha poi presentato alcune proposte concrete e immediatamente attuali per le RSA: la dotazione ai familiari di tutti i DPI per aprire alle visite in sicurezza, l'investimento in nuove assunzioni di personale qualificato anche per sopperire al rischio di isolamento legate all'assenza dei volontari e alla diminuzione delle visite, la dotazione di tecnologie multimediali per facilitare la comunicazione con i familiari.

Da parte sua Marco Impagliazzo, Presidente della Comunità di Sant'Egidio, ha ribadito la necessità di proporre nuovi presidi territoriali di assistenza come risposta alternativa alle case di riposo: un esempio è rappresentato dalle nuove sperimentazioni che riguardano il co-housing. Una direzione indicata anche da Stefano Bonaccini, Presidente della Conferenza delle Regioni, che ha sottolineato l'urgenza di un forte investimento nella sanità, anche attraverso l'accesso ai fondi messi a disposizione dal MES e ha citato fra le altre l'esperienza positiva, in Emilia-Romagna, delle case per la salute, strutture “a metà” fra il domicilio e l'ospedale. E se per Roberto Mauri, direttore del centro geriatrico di Monza, il ruolo del privato sociale dev'essere proprio quello di sperimentare risposte alle nuove emergenze, Marco Trabucchi, presidente associazione italiana di psicogeriatria, ha sottolineato la scarsa attenzione riservata alla formazione in materia di assistenza agli anziani, tema che trova poco spazio nei programmi universitari e non solo.

In conclusione Annamaria Furlan, segretario generale Cisl, ha ricordato come questa emergenza debba essere occasione per invertire la rotta dopo anni segnati dal disinvestimento di risorse nella sanità e ha ribadito con forza la necessità di accedere ai 37 miliardi del MES per proporre un grande piano di investimenti.