Pietro Ragazzini: “Mes, patto sociale, sviluppo e occupazione, il rilancio parte da qui”

Attività sindacali | Comunicati Stampa

15/07/2020



Incontro con delegati e rappresentanti della Fnp regionale. Dura critica della Segretaria Fnp Cisl Veneto Vanna Giantin: “Inascoltati dalla Regione”

E' iniziato con un minuto di silenzio dedicate alle vittime del Coronavirus il Consiglio Regionale della Fnp Cisl Veneto che si è tenuto ieri al Centro Cardinale Giovanni Urbani a Zelarino (Ve).  L'incontro è proseguito con il quadro allarmante dell'emergenza sanitaria ed economica nazionale provocata dal Covid-19.  A segnare i contorni di quella che si preannuncia la crisi economica più imponente dal dopoguerra è stata la Segretaria regionale del sindacato dei pensionati Vanna Giantin che nel suo resoconto sulla situazione in Veneto ha sottolineato la difficile situazione, non ancora risolta, all'interno delle case di riposo, dove la pandemia ha avuto il suo più feroce impatto. A questo proposito non è mancata la critica alla politica che non è stata in grado di cogliere i giusti segnali per la ripartenza. “La Regione Veneto – ha detto Giantin al Consiglio - ha emanato un questi giorni la Dgr 782/20 che contiene le nuove disposizioni sanitarie per le case di riposo, nella quale non è affrontata né la situazione delle liste d'attesa, né quella delle rette, scaricando ancora una volta tutto il peso sulle famiglie”.  All'incontro ha partecipato anche Pietro Ragazzini Segretario generale della Fnp Cisl dal 4 febbraio scorso, che ha richiamato l'attenzione su temi nazionali: “I passi avanti del sindacato dei pensionati vanno fatti nella direzione del patto sociale con il Governo per lo sviluppo, l'occupazione e la crescita, è fondamentale non perdere l'occasione di ottenere dal Mes i 36 o 37 miliardi che per il nostro Paese rappresentano quello che in ambito sanitario è stato tagliato negli ultimi anni, il Parlamento prenda una decisione rapida in tal senso, perché l'Europa ci guarda – aggiunge ancora Ragazzini – altro punto essenziale del rilancio è la riforma fiscale, il sistema non può funzionare se è iniquo”.

Al Consiglio hanno preso la parola le varie rappresentanze della Fnp Cisl sul territorio, e da più parti è arrivata una dura critica alla Regione Veneto, colpevole di non aver recepito il grido di allarme che arrivava dal sindacato già all'inizio della pandemia. Dai sindacati erano partite indicazioni che sarebbero state essenziali, come quella più volte sollevata, della necessità di creare delle strutture Covid-19 per gli anziani per arginare i contagi nelle Rsa. Ma non è finita qui, perché i pensionati hanno dovuto affrontare in molti casi la chiusura di presidi ospedalieri come per esempio quello di Schiavonia a Padova, ospedale dedicato unicamente a Covid e sottratto ai cittadini impossibilitati a spostarsi di molti chilometri per visite e terapie. “Gli anziani deceduti nelle Rsa venete a causa del Coronavirus sono stati 850, ma il numero rischia di aumentare nei prossimi mesi perché durante il lockdown è stato impossibile per loro accedere alle cure per altre patologie che si sono aggravate – ha detto Giulio Fortuni, dirigente Fnp Cisl per Padova e Rovigo – anche sul fronte Rsa la Regione ha spesso e volentieri declinato le sue responsabilità, spingendo solo per l'accreditamento, ma non è quella la strada giusta”.

Alla Consiglio generale ha partecipato parte anche il dottor Antonio Pone, direttore regionale dell'Inps che ha sottolineato i numeri regionali: “In questi mesi difficili abbiamo adempiuto a 800mila domande di ammortizzatori sociali, la mole di domande ricevute supera di trenta volte quella dello scorso anno e il personale è rimasto lo stesso, tutti i lavoratori dell'Inps hanno dato il meglio lavorando da casa in condizioni precarie – ha spiegato – il futuro appare pieno di incognite, non ci sono prospettive di nuove assunzioni e i tagli continuano”.