Bonus baby sitter anche ai nonni: ecco le modalità per richiederli

Bonus baby sitter anche ai nonni: ecco le modalità per richiederli

Negoziazione Sociale | Previdenza e fisco

03/07/2020



Fruibile fino al 31 luglio attraverso il sito dell’INPS

Il bonus baby sitter previsto dal decreto Rilancio può essere destinato anche ai nonni, agli zii o ad altri parenti, purché non conviventi con il minore: la conferma è arrivata dall'ultima circolare Inps.

LE MODALITA' PER LA RICHIESTA

Per ottenere il bonus baby-sitter, fruibile fino al 31 luglio, un genitore deve aprire una posizione INPS con PIN, anche chi svolgerà la mansione di baby-sitter (quindi nonni o zii) dovrà registrarsi sul portale web dell'Istituto.

Per compilare la domanda bisogna essere in possesso di credenziali Pin INPS, credenziali SPID, carta d'identità elettronica 3.0 o carta nazionale dei servizi. La somma verrà accreditata direttamente sul conto corrente bancario o postale, su libretto postale, carta prepagata con Iban o bonifico domiciliato presso Poste Italiane, secondo la scelta indicata all'atto della domanda. In caso di risposta positiva da parte dell'INPS, il genitore riceverà il voucher entro 15 giorni direttamente sul proprio Libretto Famiglia

Il Bonus baby-sitting e centri estivi è fruibile fino al 31 luglio 2020.
Il limite di età dei figli (12 anni) non sussiste se il minore in questione è disabile.
L'ammontare del bonus è fino a 1.200 euro nel caso di lavoratori dipendenti del settore privato, di lavoratori iscritti in via esclusiva alla Gestione Separata e di lavoratori autonomi. Per i lavoratori dipendenti del settore sanitario, il personale del comparto sicurezza, difesa e soccorso pubblico impiegato per le esigenze connesse all'emergenza epidemiologica da COVID-19, l'importo arriva fino a 2.000 euro. Vi ricordiamo che è possibile richiedere il bonus anche tramite i nostri Patronati INAS.

I REQUISTI DI ACCESSO

Il bonus è incompatibile con la fruizione, negli stessi periodi, del bonus nido.
I bonus possono essere fruiti in alternativa al congedo COVID-19, incrementato fino ad un massimo complessivo di 30 giorni. Se il periodo di fruizione del congedo non supera i 15 giorni, le due prestazioni sono cumulabili e si potrà beneficiare dell'importo residuo.

I bonus non possono essere fruiti se l'altro genitore è a sua volta in congedo COVID-19, disoccupato, non lavoratore e percettore di NASpI, CIGO, CIGS, CIGD ecc.
Se entrambi i genitori sono beneficiari di trattamenti di integrazione salariale, l'incompatibilità sussiste solo nei giorni di sospensione dell'attività lavorativa.
Se solo un genitore beneficia di un trattamento di integrazione salariale per riduzione di orario di lavoro, l'altro genitore è ammesso alla fruizione del bonus.
I bonus possono spettare in caso di lavoro agile (smart working)

UNA PRECISAZIONE IMPORTANTE

I redditi derivanti da lavoro autonomo occasionale caratterizzato dall'assenza del vincolo di subordinazione e del potere di coordinamento del committente sono cumulabili con la pensione quota 100 nei limiti di 5 mila euro lordi annui. Le altre forme di lavoro occasionale non autonomo non possono rientrare nella deroga prevista dal legislatore. Ne deriva che le prestazioni occasionali remunerate tramite Libretto di famiglia e contratto prestazione occasionale (ex voucher) devono ritenersi incompatibili con il godimento della pensione quota 100.