Errori su alcune pensioni di gennaio, l'Inps corre a ripari

Errori su alcune pensioni di gennaio, l'Inps corre a ripari

Notizie di cronaca | Previdenza e fisco

09/01/2020



Riguarda alcuni assegni che avevano vista rigarantita la rivalutazione grazie alla sentenza della Consulta del 2015, che aveva bocciato il blocco Monti-Fornero

Sono molti i pensionati che questo gennaio si sono ritrovati una pensione più bassa rispetto al previsto, e non è l'effetto del conguaglio fiscale ma di un errore dell'Inps.

Le pensioni coinvolte sono quelle superiori di 3 volte il trattamento minimo, che all'epoca erano state toccate dal blocco delle rivalutazioni deciso nel 2011 dalla Riforma Monti-Fornero: il blocco era durato due anni e nel 2015 (sentenza n. 70) era stato dichiarato illegittimo dalla Consulta, che così aveva riattribuito il diritto alla perequazione di queste pensioni.

Per un errore del sistema informatico dell'Inps, la quota di pensione derivante dall'applicazione della sentenza della Consulta non è stata compresa nel montante lordo della pensione stessa, comportando una diminuzione dell'assegno per dicembre 2019 e gennaio 2020.

L'Inps assicura che nelle pensioni di febbraio e marzo sarà ripristinato quanto dovuto, restituendo le somme relative all'anno 2019. Come sindacato, vigileremo affinché ciò avvenga.

Di seguito la comunicazione ufficiale della Direzione Regionale Veneto dell'Inps.

Si comunica che durante le operazioni di rinnovo per alcune pensioni, che a suo tempo erano state oggetto dell'attribuzione della rivalutazione ai sensi della sentenza 70/2015, si sono verificate delle anomalie.

In particolare, per l'anno 2019 la quota di pensione relativa all'incremento derivante dall'applicazione della sentenza 70/2015 non è stata ricompresa nell'importo lordo della pensione stessa, dando luogo a una diminuzione dell'importo mensile di dicembre 2019, e di conseguenza di gennaio 2020, e a un debito per l'anno 2019.

 La Direzione Centrale Pensioni sta provvedendo a riesaminare tali pensioni al fine di ricostituirle con una lavorazione centrale dedicata per ripristinare il pagamento di quando dovuto agli interessati sia con riferimento alla rata corrente che alla restituzione delle somme relative al 2019.

È probabile che già con i pagamenti di febbraio e marzo 2020 tutte le situazioni anomale verranno sistemate.