Padova | Rovigo
16/04/2025
A un anno dalla morte, il sindacalista padovano è stato ricordato con un convegno al quale ha partecipato la figlia Annalisa
Si è
tenuto il 15 aprile, nella sala della parrocchia del SS. Crocifisso di Padova,
un convegno dedicato alla figura e all’opera di Nico Primi, sindacalista
della Cisl di Padova dal 1978 al 1985 e in seguito capo della segreteria
generale di Franco Marini. L’evento, al quale è stata presente la figlia
Annalisa, è stato organizzato, a un anno dalla morte, dalla Cisl
Padova Rovigo con i pensionati della Fnp, per rendere omaggio a un
sindacalista che ha lasciato nella Cisl
padovana una traccia profonda e un ricordo intenso, come hanno sottolineato
molte delle persone che hanno lavorato con lui.
L’ASPETTO UMANO DEL FARE SINDACATO
L’incontro
è stato aperto da un saluto del segretario generale della Cisl Padova Rovigo
Samuel Scavazzin: «Non avendolo
conosciuto personalmente, mi hanno colpito alcuni punti del suo pensiero:
innanzitutto che per fare sindacato è
importante l’aspetto umano. È significativo il ricordo che ha lasciato in
questa comunità. Lo spostamento dei dirigenti, frequente in quegli anni, creava
una contaminazione nella quale si è formato il pensiero Cisl. Ora sta a noi
riflettere su questa eredità per affrontare le sfide che ci attendono. C’è una nuova coscienza sui diritti che ci
spinge ad andare sempre oltre. Ma ci sono delle cose che rimangono, come i
rapporti umani».
LE ACCESE BATTAGLIE SINDACALI
Giuseppe
Vedovato della Fnp ha, quindi, ripercorso gli anni
della segreteria generale di Pierre
Carniti, durante i quali Primi ha
lavorato a Padova, inviato nel 1978 per affiancare il reggente Giovanni Marchionni, insieme al quale
presentò una relazione programmatica al Consiglio generale del gennaio
successivo. «La mobilità interna degli
operatori, l’avvio del decentramento, l’inserimento di nuovi quadri e
soprattutto una vasta attività formativa e informativa furono gli strumenti per
il raggiungimento di tali obiettivi», ha sottolineato. Erano gli anni di
battaglie sindacali accese, dalla sconfitta storica dell’80 alla Fiat allo
scontro sulla scala mobile. Anche a Padova ne era partecipe. Vedovato, e molti
dopo di lui, hanno ricordato un intervento
di Primi alle Officine Stanga, portato a termine nonostante le grida e i
fischi.
QUALE EREDITÀ OGGI
«Lo slogan era: “Marciare divisi per
colpire uniti”, e penso che questo patrimonio è bene che vada raccontato», ha evidenziato Raffale Morese,
segretario Fim dall’83 all’89 e attualmente presidente di Nuovi Lavori. «C’era l’esigenza di non soccombere al
cambiamento e questa è una fase di cambiamento straordinaria. Solo la forza
contrattuale del sindacato può dare risultati ragionevoli e veri. Dobbiamo
avere la capacità di riportare la gente
alla discussione. Spero che il sindacato si renda protagonista di un
percorso verso condizioni di sviluppo nuove». Commosso il ricordo di Annalisa
Primi: «Parlare della vita di mio
padre vuol dire parlare della vita e dei problemi di oggi. Sono cresciuta con
l’idea che fare sindacato vuol dire lavorare
per una società più giusta».