Emilio Didonè spiega la Legge Delega Anziani: «C’è tutto, ma servono fondi e noi come sindacato dobbiamo vigilare»

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04/04/2023



Il referente per le Politiche sociosanitarie del comitato di reggenza della Fnp nazionale è stato ospite del nostro Consiglio Generale del 31 marzo

L’ultimo Consiglio Generale della Fnp Veneto (a questo link la gallery), il 31 marzo al Centro Cardinal Urbani di Zelarino (Venezia), ha visto la partecipazione di Emilio Didonè, componente del comitato di reggenza della Fnp nazionale e a capo del dipartimento Politiche sociosanitarie. Didonè ha spiegato il contesto demografico e sociosanitario attuale, per poi illustrare nel dettaglio la Legge “Deleghe al Governo in materia di politiche in favore delle persone anziane”, approvata in via definitiva dal Parlamento il 21 marzo e pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 30 marzo (a questo link il comunicato stampa unitario che abbiamo diffuso in Veneto insieme a Spi Cgil e Uilp Uil).

In allegato è disponibile una sintesi delle slide utilizzate e il testo completo della legge.

Abbiamo realizzato una breve intervista, che potete rivedere in questa pagina o nel nostro canale YouTube a questo link, in cui abbiamo chiesto a Emilio Didonè cosa rappresenta la Legge Delega per gli anziani e i pensionati, quali sono i punti di forza e i punti deboli, e qual è ora il compito del sindacato. Ecco, in sintesi, le sue risposte.

Cosa rappresenta la Legge Delega Anziani?

Gli anziani con questa legge da invisibili sono diventati visibili, ora è tempo di farci ascoltare. Altri Paesi hanno fatto leggi di questo tipo negli anni Novanta: noi arriviamo dopo, ma speriamo di fare meglio.

Quali sono i punti di forza?

C’è scritto ed è previsto tutto quel che riguarda la vita di un anziano, in bene e in male: fragilità, solitudine, non autosufficienza, turismo lento, invecchiamento attivo… davvero tutto. Ora si tratta di stabilire chi fa cosa, come e con che soldi.

Quali sono i punti deboli?

La questione economica è il principale punto di debolezza, soprattutto per la gestione della non autosufficienza. Questa legge prevede servizi “in più” rispetto al presente, questo “in più” va finanziato: a me preoccupa che ci sia scritto sei volte “a isorisorse”.

Cosa deve fare ora il sindacato a livello nazionale e locale?

A livello nazionale deve “rompere”: la politica deve capire cosa affronta una famiglia quando è travolta dallo tsunami della non autosufficienza. A livello locale deve vigilare e portare all’attenzione dei vertici cosa succede nella realtà: dovremo verificare che quel che ci sarà scritto nei decreti delegati venga applicato alla base. Questo è il compito essenziale.