Su TV7 parliamo di riforma previdenziale: il punto della situazione

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09/11/2021



Ospite Giancarlo Pegoraro, segretario regionale Fnp Veneto

Il confronto col Governo in queste settimane è acceso: sul piatto c'è il rifinanziamento di alcune tipologie di pensione anticipata, e più in generale una riforma complessiva del sistema previdenziale. Come sindacati la chiediamo da tempo in un'ottica di lungimiranza, per tutelare chi in pensione c'è già, chi ci sta per andare, ma anche chi uscirà dal mondo del lavoro fra molti anni. In questa puntata di "Parliamo di...", andata in onda il 6 novembre e che qui potete rivedere, cerchiamo di fare chiarezza sul dibattito in corso con il contributo di Giancarlo Pegoraro, segretario regionale Fnp Veneto. Dibattito che sarà anche oggetto di una grande assemblea nazionale che i sindacati dei pensionati Fnp, Spi e Uilp avranno il 17 novembre.

COME SI VA IN PENSIONE: IL RIEPILOGO

Una premessa: i requisiti per andare in pensione sono una combinazione di diversi fattori che non possono essere tutti illustrati nelle sintesi che faremo di seguito. È necessario farsi bene i conti, rivolgendosi a un patronato sindacale come il nostro Inas (numero verde: 800 249 307).

In modo "ordinario", in pensione si va a 67 anni con almeno 20 anni di contributi, sia col sistema misto che col contributivo puro (cioè quelli iscritti a una gestione previdenziale dal 1° gennaio 1996).

In modo "anticipato", in pensione si va col sistema misto a 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne, 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini, indipendentemente dall'età anagrafica.

Col sistema contributivo puro il requisito è 64 anni di età e almeno 20 anni di contributi.

Poi ci sono i meccanismi di flessibilità per i lavori usuranti (61 o 62 anni anni e 7 mesi di età, e 35 anni di contributi) e per i lavoratori precoci (almeno un anno di lavoro prima dei 19 anni) a 41 anni di contributi

LA QUESTIONE DELLE PENSIONI ANTICIPATE "TRANSITORIE"

Siccome è pacifico che il sistema previdenziale non incontra le esigenze di molti lavoratori, ogni anno il dibattito si accende sui meccanismi di flessibilità in uscita che vanno di volta in volta rifinanziati con la legge di bilancio. Dibattito che è anche, purtroppo, uno strumento di campagna elettorale.

A oggi l'unica certezza è l'ultimo scampolo di Quota 100, che si può richiedere se si maturano i requisiti entro il 31 dicembre 2021. In discussione ci sono le proroghe di Opzione donna e Ape sociale, e l'introduzione di Quota 102 (64 anni di età e 38 anni di contributi) per evitare lo scalone che si verificherebbe con la fine di Quota 100.

Per quanto riguarda Opzione donna al momento la discussione riguarda l'innalzamento del vincolo di età da 58 a 60 anni per le dipendenti, da 59 a 61 per le autonome e il mantenimento dei 35 anni di contributi. La discussione su Ape sociale (63 anni di età e 30 anni di contributi, 36 in caso di attività gravose) riguarda, invece, l'ampliamento delle categorie dei lavoratori gravosi

I PUNTI FONDAMENTALI DELLA RIFORMA PREVIDENZIALE CHE VOGLIAMO

  1. Uscita dal mondo del lavoro

I sindacati chiedono l'uscita dal mondo del lavoro dai 62 anni o a 41 anni di contributi.

Chiedono che i meccanismi di flessibilità in uscita siano certi: uno deve poter progettare il proprio futuro.

La riforma deve considerare che i lavori non sono tutti uguali, e che siamo purtroppo ancora nel pieno di una forte disparità di genere (tra gender pay gap e continuità contributiva).

  1. Tutela del potere d'acquisto

Sono vent'anni che le pensioni mediamente sopra i 1.500 euro lordi subiscono un meccanismo di rivalutazione parziale, con perdite economiche non più recuperabili. È necessario, poi, aumentare la platea di chi percepisce la quattordicesima, al momento garantita a chi arriva ai 1000 euro lordi ma risponde anche ad altri requisiti.

  1. Pensare oggi al domani

I sindacati chiedono che venga istituita una pensione contributiva di garanzia per chi ha iniziato a lavorare dopo il 1996, e chiedono di rilanciare la previdenza complementare.

I TEMI DELL'ASSEMBLEA UNITARIA DEL 17 NOVEMBRE

La riforma previdenziale è uno dei 4 temi sui quali Fnp, Spi e Uilp si confronteranno a livello nazionale il 17 novembre a Roma, in una mobilitazione per chiedere risposte. Gli altri sono riforma fiscale, potenziamento della sanità territoriale e una legge nazionale sulla non autosufficienza.

La riforma previdenziale va a braccetto con quella fiscale. Solo un esempio: una pensione media da 20mila euro lordi l'anno in Italia è tassata al 20,5%, in Spagna al 19%, ma in Germania all'8,3% e in Francia al 7,3%.

Per rivedere la puntata in televisione, controllare gli orari e i canali delle repliche fino al 19 novembre nella grafica.