Covid-19, le restrizioni fino al 15 gennaio

Covid-19, le restrizioni fino al 15 gennaio

Notizie di cronaca

07/01/2021



Dall'11 gennaio l'Italia torna divisa in fasce di rischio. Nel decreto una norma sui consensi ai vaccini per conto degli incapaci

Finite le feste blindate, si sarebbe dovuti tornare fino al 15 gennaio alle regole previste dal decreto legge del 2 dicembre e dal dpcm del 3 dicembre, invece il Governo ha emanato un altro provvedimento (in allegato) con un aggiornamento delle restrizioni, sempre fino al 15 gennaio, giorno in cui dovremo aspettarci un nuovo Dpcm. L'8 gennaio dovrebbero esser resi i noti gli aggiornamenti dei colori attribuiti alle regioni in base all'evoluzione del contagio: gli eventuali cambi di fascia saranno in vigore da lunedì 11 gennaio.

Vediamo, quindi, cosa prevede per un'altra settimana il nuovo provvedimento, rispetto alle restrizioni "per colore" che conosciamo da novembre e quanto inizialmente stabilito dal Decreto Natale.

  • Fino al 15 gennaio non ci si può spostare al di fuori della propria regione o provincia autonoma, se non per le tre motivazioni ben note (lavoro, salute, necessità). Resta sempre attivo il coprifuoco dalle 22 alla 5 del mattino dopo.
  • Nei giorni 7 e 8 gennaio vigono le norme da fascia gialla: aperti i negozi, e aperta la ristorazione dalle 5 alle 18 con consumazione al tavolo per un massimo di quattro coperti se non si tratta di persone conviventi.
  • Nei giorni 9 e 10 gennaio vigono le norme da fascia arancione, come aggiornate durante le feste: ci si può muovere liberamente all'interno del proprio Comune e, in caso di municipalità con meno di 5mila abitanti, nel raggio di 30 chilometri con il divieto di raggiungere il Comune capoluogo di provincia.
  • Dall'11 gennaio in ogni regione varranno le norme relative al colore che le sarà attribuito. Nelle regioni che saranno rosse, tuttavia, sarà consentito muoversi una volta al giorno per raggiungere un'altra abitazione privata nello stesso Comune, al massimo due adulti senza limitazioni per l'eventuale accompagnamento di minori fino ai 14 anni o persone non autosufficienti.

Nel decreto legge del 5 gennaio si stabilisce anche che le scuole dall'11 gennaio potranno riprendere la didattica in presenza nella misura del 50%. L'effettiva applicazione è in capo alle Regioni: in Veneto un'ordinanza del Presidente della Regione (in allegato) ha stabilito che fino al 31 gennaio la didattica sarà esclusivamente a distanza.

Infine, il decreto si chiude con un importante provvedimento relativo alla somministrazione dei vaccini nei pazienti "incapaci" ospiti di case di riposo, Rsa o centri servizi:

  • Il consenso al vaccino deve essere espresso dalla persona legalmente titolata a curare gli interessi del paziente (tutore, amministratore di sostegno etc.).
  • Se essa non è reperibile, dopo 48 ore il direttore sanitario della struttura o, in difetto, il responsabile medico della stessa o, ancora in difetto, il direttore sanitario della Ulss territorialmente competente (o un suo delegato) assume la funzione di amministratore di sostegno per dare il consenso alla vaccinazione.
  • I famigliari del paziente devono essere informati: in caso di loro opposizione, il direttore sanitario della struttura (o, come prima, il medico responsabile o il ds dell'Ulss competente) possono fare ricorso al giudice tutelare per essere autorizzati a somministrare il vaccino. Giudice che deve esprimersi in 48 ore.

Viceversa, se le autorità sanitarie non intendono somministrare il vaccino, i famigliari possono fare ricorso al giudice tutelare.

AGGIORNAMENTO DELL'8 GENNAIO: Il ministro della Salute Roberto Speranza firmerà in serata una nuova ordinanza che andrà in vigore a partire da domenica 10 gennaio. Passano in area arancione le Regioni Calabria, Emilia-Romagna, Lombardia, Sicilia e Veneto.