Su TV7 parliamo della salute degli anziani e di prevenzione

Salute e Prevenzione | Servizi TV

25/02/2022



Ospiti Maria Trentin, rappresentante dei pensionati nella Consulta regionale, e il dott. Vincenzo Di Francesco, geriatra dell'AOUI Verona

Noi italiani siamo fra le popolazioni più longeve al mondo, ma siamo anche fra quelli che invecchiano peggio come stato di salute. E stiamo già cominciando a vedere le effettive conseguenze di due anni di pandemia sul benessere fisico e mentale degli anziani, per i quali essa è stata particolarmente dura sia come malattia in sé che come situazione da vivere. Cosa possiamo fare, quindi, come singoli e come società per affrontare subito i problemi che ci sono e per prevenirli? Lo abbiamo approfondito nell'ultima puntata di "Parliamo di...", andata in onda il 19 febbraio e che qui potete rivedere, con il contributo di Maria Trentin della Fnp Veneto, rappresentante dei sindacati dei pensionati nella Consulta regionale per l'invecchiamento attivo, e del dott. Vincenzo Di Francesco, direttore dell'unità operativa di Geriatria dell'Azienda ospedaliera universitaria di Verona

IL QUADRO DEMOGRAFICO VENETO

Il Covid ha diminuito di un anno l’aspettativa di vita, che in Italia resta comunque elevata: 83,1 anni per gli uomini, 86,4 per le donne. A oggi gli over 65 in Veneto sono 1,1 milioni su 4,8 milioni di abitanti (23%), nel 2050 saranno 1,6 milioni su ancora 4,8 milioni (35%), nel 2070 saranno 1,4 milioni su una popolazione contratta a 4,2 milioni (33%).

È la fascia over 80 ad aumentare in proporzione di più: in generale i grandi anziani quasi raddoppiano da qui al 2050, da 358mila a 693mila per poi diminuire a 615mila. Fra questi i 90enni sono oggi 64mila, saranno 140mila nel 2050 e 191mila nel 2070. I centenari aumentano ancora più esponenzialmente: sono oggi 1.100, saranno quasi 6.400 nel 2050 e ben 13.700 nel 2070.

LO STATO DI SALUTE FISICA E MENTALE DEGLI ANZIANI

L’Istat ha fotografato nel 2021 lo stato di salute negli anziani analizzando i dati del 2019, la sintesi è "migliora la salute degli anziani, ma cresce la domanda di cura e assistenza". Migliora perché l’insorgenza di patologie severe si sta spostando verso età più avanzate. Cresce la domanda di cura e assistenza perché un terzo degli over 75 presenta una grave limitazione dell’autonomia, e perché aumenta la cronicità, grave e meno grave: meno di 2 anziani su 10 non sviluppano malattie croniche.

Quanto alla salute mentale, il report relativo al periodo 2017-2020 di “Passi d’argento” (Istituto Superiore Sanità), pubblicato a ottobre 2021, calcola che circa 2 over 65 su 10 vivono in una condizione di isolamento sociale, il 21% si dichiara insoddisfatto della propria vita, il 13% mostra sintomi di depressione e quasi 3 anziani su 4 non hanno vita sociale che li porti fuori casa: non partecipano ad incontri in luoghi di aggregazione come il centro anziani, il circolo, la parrocchia o le sedi di partiti politici e di associazioni.

PERCHÉ INVECCHIAMO MALE? I FATTORI DI RISCHIO E I SEGNALI DA CAPIRE

Il Rapporto Ocse 2021 sul profilo della sanità in Italia ci dice che un terzo di tutti i decessi registrati in Italia nel 2019 (popolazione globale) può essere attribuito a fattori di rischio comportamentali: fumo, dieta scorretta, eccesso alcolici e scarsa attività fisica. In un certo senso si può dire che una cattiva salute in terza età è il prodotto di cattive abitudini in gioventù e in età adulti.

È scientificamente provato che una vita attiva, non sedentaria, e una dieta corretta, adeguata all'età e alle esigenze nutrizionali, abbattono il rischio di sviluppare patologie progressivamente invalidanti, o di ritardarlo decisamente. Ciò riguarda anche il decadimento mentale, che si combatte anche e soprattutto con il mantenimento di una vita sociale. La sfida in prospettiva, afferma il dott. Di Francesco, «non è tanto avere vita più lunga, ma avere meno anni di vita in condizione di disabilità».

Per rivedere la puntata in televisione, controllare gli orari e i canali delle repliche fino al 4 marzo nella grafica.