Su TV7 facciamo il punto della situazione sulle Legge Delega Anziani e sull’azione della Fnp per il futuro

Salute e Prevenzione | Servizi TV

19/04/2024



Ospite Tina Cupani, segretaria generale Fnp Veneto

Abbiamo dedicato la puntata di Parliamo di… su TV7 del 10 aprile a fare il punto della situazione sulla Legge Delega Anziani (legge n. 33/2023), poiché le cronache delle ultime settimane si sono concentrate molto sulla nuova Prestazione Universale, introdotta dal primo decreto legislativo attuativo (n. 29/2024), facendo perdere di vista il quadro complessivo di questa norma. In studio la segretaria generale della Fnp Veneto Tina Cupani ha quindi ripercorso la genesi della Legge Delega Anziani, chiarito gli obiettivi generali e spiegato in che termini il decreto attuativo, anche se deludente, è comunque l’inizio di un percorso che la Fnp intende presidiare. In questa pagina potete rivedere la puntata, mentre nell’articolo a questo link l’analisi del decreto attuativo fatta al Consiglio generale del 28 marzo

IL CONTESTO DELLA LEGGE DELEGA ANZIANI: ANZIANI, E ANZIANI NON AUTOSUFFICIENTI

Nel decreto si dà ordine alle definizioni: una persona è anziana dai 65 anni, grande anziana dagli 80 anni. Inoltre, viene definito anziano non autosufficiente la persona anziana che “anche in considerazione dell’età anagrafica e delle disabilità pregresse, presenta gravi limitazioni o perdita dell'autonomia nelle attività fondamentali della vita quotidiana e del funzionamento bio-psico-sociale”. Stando in Veneto, gli anziani sono oggi più di 1,1 milioni e rappresentano il 24% della popolazione. Nel 2050 saranno 1,6 milioni e rappresenteranno il 35% della popolazione. La proporzione uomo-donna cambierà di poco: oggi anziani 44% uomini e 56% donne, nel 2050 46% uomini e 56% donne.

Il vivere a lungo però non corrisponde all’invecchiare in salute in Italia. Basta guardare il tracollo dell’autonomia quando si diventa grandi anziani (da 7 “giovani” anziani autonomi su 10 a poco più di 1 “grande” anziano su 10) e gli ultimi dati disponibili sulla solitudine (1,2 milioni anziani soli 2018) e la partecipazione sociale (dati 2022): il 16% degli anziani italiani afferma di essere coinvolto in attività che prevedono contatti “con l’esterno”, in Veneto fortunatamente questa percentuale sale al 27%. E sappiamo che la non autosufficienza oggi coinvolge tra malati e figure di cura 13 milioni di persone.

OBIETTIVI DELLA LEGGE DELEGA ANZIANI (N. 33/2023)

È chiaro, e la Legge Delega lo scorso anno lo ha recepito, che è necessario promuovere il benessere degli anziani (di oggi e di domani), favorire la prevenzione per scongiurare o ritardare la non autosufficienza, e dare risposta alle famiglie che oggi la gestiscono quasi in completa solitudine.

La legge n. 33/2023, ha proprio come titolo “Deleghe al Governo in materia di politiche in favore delle persone anziane” e ha obiettivi espliciti: promuovere la dignità e l'autonomia, l'inclusione sociale, l'invecchiamento attivo, prevenzione della fragilità della popolazione anziana. E per quanto riguarda la non autosufficienza: riordinare, semplificare, coordinare e rendere più efficaci le attività di assistenza sociale, sanitaria e sociosanitaria per le persone anziane non autosufficienti

I NUOVI SOGGETTI: CIPA E SNAA

La Legge Delega prevede un nuovo soggetto a livello centrale, il CIPA, Comitato interministeriale per le Politiche in favore della popolazione anziana, con essenzialmente tre funzioni.

  • Elabora il Piano nazionale per l'invecchiamento attivo, l'inclusione sociale e la prevenzione delle fragilità nella popolazione anziana. In questo piano si danno i criteri per tutte le strade diverse percorribili per realizzare gli obiettivi: campagne prevenzione, telemedicina, volontariato, sport, cohousing, turismo, sviluppo digitalizzazione, anche animali da compagnia etc.
  • Adotta il Piano nazionale per l'assistenza e la cura della fragilità e della non autosufficienza nella popolazione anziana
  • Coordina il nuovo Sistema di gestione per la Non autosufficienza (SNAA), sistema che vede partecipare insieme Stato, Inps, Regioni e Province Autonome, Ulss, ATS, con anche il confronto con le parti sociali.

Lo strumento generale è fare ordine a tutte le disposizioni legislative vigenti (nazionali e regionali) in materia di assistenza sociale, sanitaria e sociosanitaria alla popolazione anziana, ma senza mettere nuove risorse: si riorganizzando quelle che già ci sono.

COSA REALIZZA IL DECRETO ATTUATIVO (DLGS N. 29/2024)

Ai fini del disegno complessivo della Legge Delega, il decreto attuativo rimanda per ben 22 volte a ulteriori decreti e a future linee guida praticamente tutto quel che rientra negli obiettivi legati all’“invecchiare bene” e alla prevenzione. Interviene invece sulla non autosufficienza con piccoli passi di natura organizzativa.

Il decreto, infatti, mette ordine al processo decisionale della programmazione e organizzazione dei servizi per la non autosufficienza; comincia a mettere ordine alla gestione dei servizi per la non autosufficienza e al percorso di accesso per un anziano non autosufficiente e la sua famiglia e introduce la Prestazione Universale, in modo però discutibile rispetto all’obiettivo iniziale di riordinare l’indennità di accompagnamento (come abbiamo già avuto moto di spiegare in occasione del Consiglio generale).

Nella pratica a oggi per un anziano non autosufficiente e la sua famiglia non cambia nulla! Però, chi deve erogare i servizi ha ora il quadro entro cui riorganizzarli, anche se ci sono i vincoli di attuazione del DM77. Dal punto di vista dell’utente, viene individuata nelle case di comunità la sede del PUA, Punto unico di accesso, dove avverrà anche la valutazione multidimensionale dell’anziano non autosufficiente (UVM).

Una valutazione che il dlgs 29/2024 uniforma per tutto il Paese e semplifica su due unici livelli: uno di responsabilità statale, che assorbe le diverse valutazioni oggi esistenti a livello nazionale, e uno di competenza regionale, che rimane invariato. Tuttavia questa semplificazione vedrà luce tra almeno un altro anno, questi i tempi che lo stesso decreto si dà. Del resto, le stesse case di comunità sono ancora in fase di realizzazione.