Non è la Legge di Bilancio che vogliamo, ma rivendichiamo la politica del confronto della Cisl

Attività sindacali

29/11/2023



L’intervento integrale di Tina Cupani, segretaria generale Fnp Veneto, sul palco della manifestazione nazionale “Partecipare per crescere” del 25 novembre

Di seguito l’intervento integrale di Tina Cupani, segretaria generale Fnp Veneto, che in rappresentanza della Fnp è intervenuta sul palco della manifestazione nazionale “Partecipare per crescere”, indetta dalla Cisl a Roma il 25 novembre 2023. L’intervento si può rivedere in questa pagina.

Care amiche, cari amici buongiorno sono della Fnp Cisl,

siamo qui per dire no a ciò che non va bene nella Legge di Bilancio in discussione, cosa deve cambiare, ma anche per rivendicare la politica del confronto della Cisl.

Chiediamo a chi ci governa un’azione politica che guardi al futuro tenendo conto dei grandi cambiamenti che dovremo affrontare, mettendoci dalla parte dei più deboli e per dare voce a tutti quegli anziani a fragili che si sentono abbandonati dal sistema.

I problemi derivanti dalla demografia; le grandi e possibili trasformazioni derivanti dalle nuove tecnologie che devono essere governate anche da un punto di vista etico; i bisogni sanitari e di assistenza che aumenteranno; il bisogno di creare sviluppo e occupazione che garantiscano una vita sana; il bisogno di dare risposte alle tante fragilità non solo di salute, ma anche di reddito e culturali; il bisogno di vincere una grande battaglia contro tutte le violenze, senza distinzione di genere, di età, di appartenenza.

È UNA GRANDE IMMENSA SFIDA

Come pensionati oggi vogliamo far sentire la nostra voce per chiedere interventi per tutelare il potere di acquisto delle nostre pensioni. Non sono rivendicazioni egoistiche quando chiediamo la rivalutazione piena delle pensioni: è il principio che deve essere consolidato perché bisogna pensare non solo ai pensionati di oggi, ma anche a quelli di domani e salvaguardare nel tempo il valore delle pensioni (dal 2011 perso il 30%).

Non è inoltre pensabile continuare a tenere nell’incertezza le lavoratrici e i lavoratori cambiando a seconda dei bisogni elettorali le regole per il pensionamento a volte in corsa o con efficacia retroattiva: chi lavora deve sapere quale è il suo orizzonte previdenziale ed è necessaria una riforma strutturale del sistema previdenziale.

Non è egoistico chiedere oggi riconoscimento e attenzione verso chi cura figli, anziani, malati, la cura come un bene familiare, ma è anche un bene sociale. Senza le famiglie come farebbero le istituzioni a prendersene cura?

Chiediamo che il sistema sanitario nazionale venga ulteriormente finanziato e rilanciato: non un solo euro del PNRR destinato al riordino e potenziamento della sanità territoriale deve andare perso.

Chiediamo la piena applicazione della Legge delega Anziani con particolare attenzione alla non autosufficienza. È una legge rivoluzionaria nel principio, in quanto si parla di benessere dell’anziano a 360 gradi, ma senza risorse dedicate rimane sulla carta.

Aumento fondi non autosufficienza: riconosciamo dignità e rispetto a chi ha lavorato una vita e ora si trova nella condizione di non autosufficienza.

Sicuramente nella sanità e nell’assistenza molti diritti sono negati, soprattutto ai più fragili e alle persone sole. Scaricare sulle famiglie questo peso, che sta aumentando, senza porsi il problema di creare veramente un sistema territoriale di servizi a disposizione delle famiglie: questo è non farsi carico delle responsabilità da parte delle istituzioni. Bisogna Rafforzare la sanità pubblica e abbattere le liste di attesa. Basta dover scegliere di non curarsi perché poveri: solo chi ha disponibilità può rivolgersi al privato, a rischio comunque di impoverirsi. Certo il socio assistenziale attraversa un momento un momento molto delicato per la carenza di personale, ma questo, per essere onesti, deriva da una politica fatta per il quotidiano e non lungimirante.

Chiediamo una vera riforma fiscale, un fisco più equo e meno invasivo per le pensioni a partire dalla detassazione della 13esima mensilità per tutti. Del resto, i pensionati italiani sono i più tassati d’Europa.

Siamo pronti a una grande stagione quindi di mobilitazione e rivendicazione.

È la manovra che ci aspettavamo? NO.

 Ci dicono che le risorse sono poche e non si può operare sempre in deficit. Allora accolgano le nostre richieste di una politica che favorisca la crescita con l’equazione più ricchezza = più redistribuzione.

Le nostre richieste di un contrasto vero e non di facciata all’evasione sia fiscale che contributiva, le nostre richieste di tassare gli extraprofitti.

Avanti quindi con determinazione : i problemi che come pensionati viviamo, se li affrontiamo insieme a tutta la Cisl troveranno soluzione.

Viva la Cisl e buona vita a tutti